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Per la prima volta il presidio di Casalmaggiore conquista il podio, passando da due a tre bollini. Valutato il lavoro dell’ultimo biennio; rispettati i criteri di qualità e sicurezza stabiliti a livello nazionale ed europeo. Belleri «Risultato concreto, un valore per il territorio».

 Percorsi di salute al femminile: Fondazione Onda premia l’Asst di Cremona con il massimo riconoscimento, assegnando tre bollini rosa sia all’ospedale di Cremona sia all’ospedale Oglio Po.

Se per il presidio di Cremona possiamo parlare di conferma, per il presidio di Casalmaggiore è una novità: per la prima volta raggiunge il podio, passando da due a tre bollini.

Le realtà premiate in Italia sono 370 – fa sapere Onda – e gli ospedali che hanno raggiunto il punteggio massimo sono 145. Anche in considerazione di questo «per l’Asst di Cremona è un risultato molto importante – spiega il direttore generale Ezio Belleri – segno che il lavoro degli ultimi due anni ha contribuito a valorizzare i percorsi esistenti e dove possibile a migliorarli, in linea con i criteri di qualità stabiliti a livello nazionale ed europeo. Grazie agli operatori che si impegnano ogni giorno nella cura delle persone: un valore per le nostre strutture e per il territorio. L’atteggiamento costruttivo e propositivo, alla fine, paga sempre».

Proprio così. Il riconoscimento, infatti, viene assegnato agli ospedali impegnati, nella promozione della medicina di genere, distinguendosi per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzionediagnosi e cura delle principali patologie femminili e non solo.

VALUTAZIONE RIGOROSA SULL’OFFERTA DEI SERVIZI

La valutazione viene effettuata in modo capillare, attraverso un questionario di oltre 500 domande dedicato al singolo ospedale per accertare la presenza di specialità cliniche femminili o trasversali uomo-donna che necessitano di un percorso dedicato al femminile; l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici in ottica multidisciplinare; l’offerta di servizi relativi all’accoglienza, alla degenza e alla violenza sulle donne e sugli operatori.

Un advisory board, presieduto da Walter Ricciardi, professore di Igiene e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma valida l’assegnazione tenendo in considerazione anche elementi qualitativi di particolare rilevanza (servizi e percorsi speciali, iniziativee progetti particolari ecc.).

«Il bollino rosa è di fatto una certificazione di qualità delle strutture ospedaliere che non fotografa una realtà statica ma uno sforzo collettivo delle Direzioni, ma soprattutto degli operatori sanitari di rimodulazione e riorganizzazione dell’offerta in un’ottica di genere per rispondere alle domande sempre più complesse e personalizzate delle persone utenti».

 

Nella foto centrale il mammografo di Cremona

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