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Nel Consiglio comunale del 14 ottobre siamo stati chiamati a esprimere il voto sulle linee programmatiche presentate dal sindaco Andrea Virgilio, nelle quali sono individuati gli indirizzi, gli obiettivi e le più significative iniziative, nonché l’elenco delle opere pubbliche che saranno finanziate durante il corso del mandato. Un documento quindi nel quale non devono ancora essere indicati cronoprogrammi e modalità di finanziamento che vedranno invece una declinazione precisa in altri atti più tecnici allegati al bilancio.
In passato, nel mandato 2014-2019, mi ero astenuta insieme ai consiglieri Sozzi e Amore, diversamente dal resto dell’opposizione, sulle linee di mandato del sindaco Galimberti come segno di disponibilità al confronto, mentre ho votato contro a quelle del  mandato 2019-2024 facendo prevalere la mia delusione per gli impegni disattesi e una serie di decisioni e atteggiamenti che avevano alimentato un clima di contrapposizione impedendo la costruzione di relazioni costruttive, in particolare con il Sindaco.
Nell’affrontare le linee di mandato 2024-2029 mi sono posta il problema se valutare questo documento con un pregiudizio legato alla precedente amministrazione o considerare solo se quanto proposto avesse le potenzialità per migliorare la qualità di vita dei cittadini e per rispondere ai bisogni degli stessi, delle attività produttive e delle categorie economiche.
Se avessi deciso per il primo approccio avrei potuto evitare anche di leggerle perché è chiaro che su ogni proposta avrei potuto legittimamente pensare: “perché non lo hanno fatto nei 10 anni appena trascorsi?”
Ho scelto invece di spogliarmi di ogni pregiudizio apprezzando la disponibilità del sindaco Virgilio ad un confronto in fase di stesura delle stesse che si è concretizzato nel recepimento di alcune proposte che rappresentavano punti fondamentali del programma elettorale della mia lista civica “Oggi per Domani”: in particolare il bilancio generazionale, l’attenzione a giovani, famiglie, sport e il digital twin. In passato non era mai successo che una forza di minoranza venisse coinvolta in questo percorso e pertanto ho ritenuto che fosse un segnale di discontinuità importante, una mano tesa verso un metodo di condivisione che credo possa essere l’unica strada per il raggiungimento di obiettivi strategici per la nostra città.
Lo scopo della politica è infatti la costruzione di progetti per l’interesse generale, e non soltanto per l’affermazione della propria parte. L’incapacità di confrontarsi sui contenuti e di costruire progetti comuni, pur partendo da posizioni diverse,  ha determinato solo disaffezione verso la politica e disillusione sulla capacità di chi amministra di intervenire nei problemi concreti della vita delle persone, aumentando l’astensionismo soprattutto tra i giovani come abbiamo visto nelle recenti elezioni.
Ho più volte detto in campagna elettorale che i grandi temi come la denatalità, il divario generazionale, la questione ambientale, lo sviluppo economico possono essere affrontati solo da un sindaco capace di costruire progetti condivisi sia a livello politico ma anche con il mondo economico e del terzo settore che ci chiedono più ascolto, protagonismo e coinvolgimento. Avere quindi posto al primo punto delle linee di mandato il tema delle relazioni e della partecipazione quale premessa per affrontare ogni obiettivo lo considero un segnale importante e strategico che non posso che apprezzare.
Così come condivido l’altro elemento prioritario posto subito dopo, relativo al personale del Comune perché certamente occorre partire dal capitale umano per recuperare efficienza e capacità di risposta ai bisogni di cittadini.
Nel complesso poi del documento ho ritrovato molte affinità non solo con il mio programma elettorale ma anche con quello del centro destra, così come riconosciuto dagli stessi consiglieri di minoranza intervenuti nel dibattito in Consiglio, a riprova del fatto che si tratta di linee di indirizzo non ideologiche e pertanto votabile senza alcuna contraddizione anche da chi si è presentata agli elettori come espressione di una civica moderata di centro.
Poteva essere scritto meglio e con più personalità? Certamente. Avrei potuto esprimere un voto di astensione e non espormi evitando di dare adito a critiche o malumori? Sicuramente. Ma alla strategia politica ho preferito la “buona politica” che a mio parere significa che se un progetto di città è condivisibile nei suoi macro obiettivi va sostenuto a prescindere da chi lo propone.
Aver votato a favore delle linee di mandato significa solo quindi aver riconosciuto la bontà del programma senza fare un processo alle intenzioni rispetto alla sua realizzazione che è ancora tutta da dimostrare da parte di chi lo ha proposto e ha la responsabilità di attuarlo. Certamente non ritengo con il mio voto di aver “spaccato la minoranza” intesa come centro destra rispetto alla quale ho scelto in maniera trasparente un percorso diverso fin dalla campagna elettorale.

E non ho sottoscritto alcun atto di adesione alla maggioranza con cui non ho stretto alcun accordo, né pubblico nè sottobanco, di cui non sarò pertanto un fedele alleato ma piuttosto un attento controllore nel mio ruolo di consigliere di minoranza pronta a collaborare laddove ci saranno proposte da sostenere o a incalzare qualora non saranno rispettati gli impegni contenuti nelle linee di mandato.

Maria Vittoria Ceraso
Lista civica Oggi per Domani

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