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Tutti uniti a Solbiate con Cagno in provincia di Como contro l’impianto per la produzione di biometano, gemello di quello di Pieve San Giacomo. Il proponente è seriale grazie alle numerose società sparse in varie province, La proposta nel Comasco ha fatto registrare grande partecipazione dei cittadini e posizioni contrarie all’impianto di tutti i sindaci della zona. Sono troppe le criticità che danneggerebbero i luoghi e peggiorerebbero la qualità di vita dei cittadini.  Si tratta di uno dei 10 impianti frutto della partnership di Granarolo e bieticoltori Cgbi, finanziati con 70 milioni di euro del PNRR!! Debiti per altri debiti. Settore caseario e barbabietole, l’uno proviene dal surplus zootecnico, le altre, colture del nord Europa, sono inadatte ai nostri territori tanto più con i cambiamenti climatici in atto e l’innalzamento delle temperature.

Il caso dell’Emilia Romagna

Proprio in questi giorni Confagricoltura e il neo presidente pro biogas dell’Emilia Romagna hanno riferito del calo produttivo del 2024 e cominciano a chiedere di anticipare le semine e di sostenere il settore per produrre biogas! Un biometano Granarolo è in funzione a Grumello Cremonese. I cittadini sono intervenuti anche nel servizio realizzato dalla trasmissione ‘Petrolio’ in Rai per tutto ciò che stanno subendo fra odori, rumori, svalutazione delle loro case e invasione di topi. In sintesi siamo alle prese con colture pluri finanziate in palese violazione della legge che vieta i doppi incentivi

Considerato poi il contributo che verrà dato all’industria chimica dai processi biotecnologici, deve essere parallelamente avviato lo studio della sicurezza di questi processi industriali. Vanno presi in esame i potenziali pericoli connessi alle sostanze prodotte (biometano, bioetanolo, bioidrogeno) o utilizzate nel ciclo produttivo, alla manipolazione di materiali organici complessi, quali residui agroindustriali, rifiuti, effluenti zootecnici, eccetera, all’esposizione a polveri organiche, polveri di legno e quelli connessi all’utilizzo in ambiente confinato (bioreattori) di microrganismi anche geneticamente modificati e/o enzimi.

In quest’ottica, è necessario e particolarmente rilevante studiare la gestione della sicurezza relativa al rischio incidentale, che include anche quello di esplosione, derivante dalla natura di alcuni composti prodotti e/o stoccati (biogas, bioetanolo, bioidrogeno). Relativamente ai prodotti chimici, anche se la quantità di reagenti pericolosi in un processo di bioraffineria è notevolmente ridotta rispetto agli impianti chimici tradizionali, l’impiego di alcune sostanze chimiche si rende comunque necessario nei processi di downstream di estrazione, purificazione eccetera.

Ricerche condotte dall’Inail

Il Dipartimento DIT dell’Inail svolge da anni attività di ricerca sugli aspetti di sicurezza delle biotecnologie industriali nell’ottica di rafforzare il principio che lo studio della sicurezza deve essere inserito a monte dello sviluppo industriale, fin dal progetto di ricerca stesso. Spesso, infatti, una delle principali criticità consiste nell’uso di criteri di valutazione della sicurezza “a valle del processo” e tale approccio non risulta appropriato. Tenuto conto del gran numero di diversi sistemi impiantistici a disposizione, è necessario stabilire i livelli di sicurezza per ciascun sistema, con un’analisi dei pericoli e dei punti critici con un processo di validazione, controllo e monitoraggio per la proposta di soluzioni di controllo dei rischi “su misura” in base alle dimensioni, tipologie delle aziende coinvolte e delle relative capacità organizzative/gestionali.

Studi ancora in corso

Tra le principali attività effettuate ed in corso di svolgimento vanno annoverate:

. studi e ricerche per sviluppare e validare metodiche e procedure finalizzate a migliorare il livello di sicurezza delle tecnologie per lo sviluppo ecosostenibile. In questo ambito, è in corso di svolgimento lo sviluppo di procedure finalizzate a ridurre il margine di incertezza relativo alla classificazione delle zone Atex negli impianti di produzione di biocombustibili e nei depositi dedicati al loro stoccaggio;

. la definizione di approcci di valutazione e gestione della sicurezza di processi industriali (con particolare riferimento alla produzione di biocombustibili), basati su modelli di economia circolare. In questa ottica, verranno condotti studi finalizzati a sviluppare un approccio metodologico volto a ridurre il livello di pericolosità delle zone Atex negli impianti (luoghi indoor) di produzione di biocombustibili;

Impiego di biomasse

In riferimento allo sviluppo di approcci per la valutazione dei rischi occupazionali di bioprocessi nel settore delle bioraffinerie per la produzione di prodotti bio-based, l’attività di ricerca è rivolta alla valutazione del biohazard connesso all’impiego di biomasse di seconda e terza generazione negli impianti biotecnologici per la produzione di biogas agricolo, di bioetanolo di seconda generazione da residui lignocellulosici e di altri prodotti ad alto valore aggiunto da biowaste;

Patogenesi emergenti e opportunisti

Nel settore della gestione della sicurezza di tecnologie sostenibili per la bonifica dei siti contaminati in una visione di economia circolare, sono in corso studi e ricerche su strategie innovative di biorecupero anche attraverso la mycoremediation (grey biotech). In tale ambito verranno condotte ricerche mediante tecnologie del sequenziamento del DNA di nuova generazione e nanobiosensori biodegradabili finalizzate alla identificazione accurata del biohazard, incluso patogeni emergenti ed opportunisti.

In sintesi: impianti in funzione con studi ancora in corso, tecnologia poco conosciuta da chi deve approvare le autorizzazioni, principio di precauzione disapplicato, interesse pubblico non tutelato, accountability dei fondi pubblici erogati non pervenuta.

 

Maria Grazia Bonfante

 

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