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Ai signori Probiviri della Canottieri Baldesio

È questo che volete per la Baldesio?

Pagine intere sui giornali che parlano di veleni e radiazioni?

Mi avete radiato. Senza processo, senza ascolto, senza confronto. Con un provvedimento deliberato due giorni prima dell’assemblea, ma notificato due giorni dopo.

Avete ignorato 96 pagine di memoria difensiva, 193 allegati, una sentenza che mi dà ragione, e decine di testimonianze.

Non avete letto nulla. Non avete sentito nessuno. Non avete nemmeno risposto.

Nel frattempo, questa mattina, la Baldesio è tornata sui giornali. Una pagina intera di cronaca. Non per meriti sportivi, ma per magliette volgari, diffamazioni e radiazioni.

Chiunque legga oggi la cronaca capisce che qualcosa non torna. Qualcosa è sfuggito di mano. E mentre voi tacete, i soci parlano. Si mobilitano. In 105 hanno già firmato un appello contro la mia esclusione. E sono firme vere, trasversali, consapevoli. Ci sono ex presidenti, vice, revisori, consiglieri, sportivi. La parte viva e sana della Baldesio. Quella che non accetta che si cacci un socio solo perché ha preteso trasparenza.

A questo punto, è vostro dovere fermarvi a riflettere.

Voi siete tre semplici soci, eletti da altri soci per tutelare l’interesse della collettività.

Non siete un ordine superiore.

Non siete infallibili.

Avete ricevuto un mandato dalla base sociale, e quando quella stessa base vi contesta apertamente, non potete fare finta di nulla. Il vostro compito non è proteggere un Consiglio, ma servire la verità e la giustizia all’interno della nostra comunità.

E la comunità ha parlato.

Ricordate bene: il vostro incarico dura solo quattro anni.

E poiché ne sono già passati due, resterete in carica ancora per poco.

Ma i danni che potete arrecare alla Baldesio sopravviveranno al vostro mandato.

Per questo la vostra responsabilità oggi pesa più che mai.

Avete due strade e ogni giorno che passa rende più chiaro dove portano.

Potete restare ostinati e costringere la Baldesio ad affrontare una battaglia legale che la danneggerà sotto ogni profilo perché io farò valere i miei diritti, e con me lo faranno i miei legali. Il reintegro è scontato. Ma chiederò anche un risarcimento per i danni morali, associativi e personali che mi avete già arrecato.

E questi danni non possono che essere ingenti.

La Baldesio già da due anni sta pagando laute parcelle all’avvocato Tresoldi — basti pensare alla causa che avete perso, con sentenza favorevole al sottoscritto — e continuerà a pagarne altre per difendere una decisione che i soci respingono.

E pagherà domani le conseguenze della vostra ostinazione, in sede civile.

Il patrimonio della Baldesio verrà quindi intaccato per colpa vostra, non certo per colpa mia.

Io, al contrario, ho sempre agito per il bene dell’associazione.

E per questo, lo dico con chiarezza: per il bene della Baldesio, sarei pronto anche a rinunciare a chiedere i danni. Non perché non ne abbia diritto, ma perché sopra ogni altra cosa metto il futuro della nostra associazione, e il rispetto che le è dovuto.

Non si tratta più di Corazzi.

Si tratta del futuro della Baldesio.

Del rispetto della verità che oggi è sotto gli occhi di tutti.

E del patrimonio morale — ed economico — che rischiate di intaccare ogni giorno in più che lasciate in piedi questo provvedimento assurdo.

Scegliete voi, oggi.

Ma non dite domani che non sapevate dove stavate portando la Baldesio.

 

Alberto Corazzi

socio Baldesio dal 1966

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