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In tribunale a Milano è stato il giorno della difesa di Chiara Ferragni nel processo abbreviato, a porte chiuse, che la vede imputata, assieme ad altre due persone, per truffa aggravata sui casi di presunta pubblicità ingannevole del Pandoro Balocco Pink Christmas e delle uova di Pasqua Dolci Preziosi. Questa mattina l’imprenditrice è entrata molto prima dell’inizio dell’udienza davanti al giudice. In aula hanno preso la parola per le loro arringhe i due legali dell’imprenditrice. Oggi parlano anche le difese dell’ex collaboratore di Ferragni, Fabio Damato, e del presidente di Cerealitalia, Francesco Cannillo. I pm hanno chiesto per l’influencer, che si è sempre detta innocente, una condanna a un anno e 8 mesi senza attenuanti. La sentenza arriverà il 14 gennaio.

“Non c’è stato alcun dolo, in questa vicenda non ci sono truffati. La truffa aggravata prevede artifici e raggiri e in questa vicenda non ce ne sono stati”, ha detto l’avvocato Giuseppe Iannaccone che insieme a Marcello Bana difende Chiara Ferragni, durante il suo intervento in Aula. A sostegno della sua tesi, il legale ha citato le mail tra l’imprenditrice e la Balocco. Il difensore ha spiegato che, semmai, c’è stata una pubblicità ingannevole, per cui la sua assistita ha già risarcito nelle sedi competenti. Di conseguenza, sulla base del principio giuridico del ‘ne bis in idem’, non si può pagare due volte per la stessa condotta che l’accusa ritiene illecita. Altro tema importante è anche quello dell’aggravante della “minorata difesa” degli utenti online, anche perché se cadesse ci sarebbero proscioglimenti per mancanza di querele.

“Chiara è innocente da qualunque punto di vista si guardi questa vicenda. Non c’è reato”, hanno spiegato ai cronisti i suoi avvocati, che hanno chiesto l’assoluzione della loro assistita. “Abbiamo presentato gli elementi a favore dell’innocenza di Chiara e aspettiamo la conclusione da parte degli altri difensori – hanno chiarito i difensori -. Abbiamo sostenuto che è innocente, abbiamo sostenuto l’innocenza di Chiara per molteplici ragioni, le abbiamo rassegnate al giudice e le lasciamo alla camera di consiglio”.
Secondo i pubblici ministeri, Ferragni insieme a Damato, avrebbe invece avuto un “ruolo preminente” nelle campagne commerciali con cui sarebbe stata realizzata quella truffa con “grande diffusività”, perché i suoi 30 milioni di follower si fidavano di lei e alle sue società spettava “l’ultima parola” nell’ambito degli accordi con la Balocco e con Cerealitalia. Ferragni ha già chiuso il fronte amministrativo ed effettuato risarcimenti e donazioni per 3,4 milioni di euro. Stando alle indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, tra il 2021 e il 2022 avrebbe ingannato follower e consumatori con presunti ingiusti profitti – in relazione a quelle vendite dei due prodotti, il cui prezzo non comprendeva la beneficenza pubblicizzata – per circa 2,2 milioni.

“Tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto in buona fede, nessuno di noi ha lucrato – aveva spiegato l’imprenditrice con dichiarazioni spontanee il 25 novembre . Al massimo ci sarebbero stati errori di comunicazione”. Il legale dell’unica parte civile, la ‘Casa del consumatore’, l’avvocato Aniello Chianese, sul tema dell’aggravante della “minorata difesa” degli utenti on line ha affermato che i follower si fidano degli influencer e se i primi dicono di comprare qualcosa, lo fanno. Per la Procura, quell’aggravante si regge anche sul fatto che gli acquisti dei consumatori, poi, venivano effettuati nella catena della grande distribuzione, oltre a quel messaggio che arrivava dall’influencer “fai non un buon Natale, ma un Natale buono” per convincerli. I due pm avevano ripercorso le mail dalle quali, per l’accusa, è emerso che le indicazioni le avrebbero date le società di Ferragni. Hanno spiegato a novembre che quando arrivavano messaggi di clienti che chiedevano quanta parte del prezzo di vendita (il “doppio” del normale) sarebbe finita in beneficenza, i responsabili della Balocco non rispondevano o divagavano. Lo stesso, hanno ricostruito, avveniva per le uova.

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