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“Anche sulla gestione del servizio di igiene urbana e in particolare sul passaggio da AEM ad APRICA ci troviamo davanti all’ennesimo pasticcio delle giunte di centro sinistra che dimostrano come al solito superficialità nell’affrontare partite di questa importanza che toccano questioni legali e di correttezza amministrativa. Ma non solo: rischiano di mettere le mani in tasca ai cittadini cremonesi che, oramai costantemente, vedono lievitare le tariffe e sono così obbligati a sborsare più denaro. Un fatto inaccettabile nei confronti dei cremonesi”. Lo dice Alessandro Portesani, capogruppo in consiglio comunale della lista civica ‘Novità a Cremona’, a margine dello stesso consiglio dove si è discussa un’interrogazione questo tema.

“Purtroppo – continua Portesani – la risposta dell’Amministrazione comunale alla nostra interrogazione sulla gestione del servizio di igiene urbana conferma quanto temevamo: il passaggio da AEM ad APRICA, società del gruppo A2A, è avvenuto senza alcuna valutazione politica, senza controlli giuridici e senza assunzione di responsabilità. Un fatto incredibile e sconcertante. Il Comune si è limitato a prendere atto di una fusione societaria, lasciando che un servizio pubblico essenziale venisse di fatto affidato a un soggetto non più sottoposto a controllo pubblico. È venuto meno il presupposto fondante che aveva giustificato l’affidamento diretto ad AEM nel 1999: l’essere società interamente controllata dal Comune di Cremona”.

A Portesani, si associano gli altri capigruppo dell’opposizione Paola Tacchini (Movimento Cinque Stelle), Jane Alquati (Lega), Andrea Carassai (Forza Italia) e Marco Olzi (Fratelli d’Italia).
“A nostro avviso – dichiarano – non è accettabile che un cambiamento così rilevante venga trattato come un automatismo tecnico, senza approfondimenti, senza atti formali, senza verifiche legali, senza trasparenza. La nostra posizione è chiara: la gestione dei servizi pubblici locali richiede controllo, indirizzo, responsabilità politica. Invece, l’Amministrazione si è limitata a “lasciar scorrere”, rinunciando al proprio ruolo”.

Le opposizioni hanno già chiesto alla presidente della Commissione di Vigilanza, Chiara Capelletti, che la questione venga discussa in quella sede, con la documentazione completa. E a fronte di questo chiedono altresì che si si avvii un confronto serio sulla prospettiva del servizio rifiuti. “I servizi pubblici – concludono i capigruppo – non si ereditano: si assegnano. Vanno governati con trasparenza e coerenza”.

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