Signor Direttore
Ci permetta di informare tramite il suo giornale i cittadini cremonesi di una seconda criticità e un arretramento della sanità pubblica cremonese se dovesse essere costruito un nuovo ospedale e quindi demolito il padiglione n. 7 degli Infettivi. Della prima criticità abbiamo scritto ipotizzando la demolizione del padiglione 8-9, contenitore che potrebbe ospitare l’Università di Medicina.
Le indicazioni date nel bando di gara internazionale che ha sancito nel 2023 la vittoria del progetto dell’architetto Mario Cucinella prevedevano, nella prima versione del 30 novembre 2023, la costruzione nel nuovo ospedale di 464 camere singole, di cui 80% (n. 371 stanze) dovrebbero ospitare un secondo posto letto e nel 20% (n. 93 stanze ) dovrebbero essere predisposte per le stanze di terapia intensiva per far fronte ad eventuali epidemie dove diventa cruciale disporre di spazi realmente isolati per prevenire la trasmissione di infezioni intraospedaliere.
Un importante studio pubblicato nel febbraio 2022 su National Institutes of Health (PMC8892289) ha analizzato la sopravvivenza dei patogeni nosocomiali (cioè trasmissibili in ambiente ospedaliero) su superfici inanimate. I risultati sono sorprendenti e pongono nuove sfide per la prevenzione delle infezioni.
Quanto vivono i microbi sulle superfici? Alcuni microrganismi possono resistere per giorni, mesi o addirittura anni su letti, tavolini, maniglie o attrezzature mediche, diventando una minaccia invisibile per pazienti e operatori sanitari.
Patogeni: durata su superfici, patologia principale associata
Klebsiella pneumoniae fino a 600 giorni polmonite grave, setticemia
Staphylococcus aureus fino a 318 giorni infezioni della pelle, endocardite Clostridioides difficile fino a 140 giorni colite pseudomembranosa
Acinetobacter spp. fino a 90 giorni polmonite da ventilatore, sepsi Escherichia coli fino a 56 giorni infezioni urinarie e gastrointestinali Candida auris fino a 14 giorni Candidemia (infezione del sangue) SARS-CoV-2 Fino a 2 giorni COVID-19
I pazienti ricoverati in stanze precedentemente occupate da soggetti infetti sono a rischio più elevato. Molti di questi agenti sono resistenti agli antibiotici, rendendo le infezioni più difficili da trattare. L’igiene ambientale, spesso trascurata, diventa quindi un pilastro fondamentale della sicurezza ospedaliera.
Per ridurre il rischio di contaminazioni che cosa è indispensabile fare?
∙ Pulizie e disinfezioni mirate e frequenti
∙ Utilizzo di tecnologie avanzate, come luce UV-C e vaporizzatori di perossido d’idrogeno ∙ Formazione costante del personale sanitario
∙ Creazione di ambienti ospedalieri più sicuri, anche attraverso stanze protette o isolate
La palazzina infettivi dell’ospedale di Cremona è stata realizzata negli anni ’90, nell’ambito di un piano di riorganizzazione dei reparti ospedalieri. Dal 2023 è stata riqualificata in parte anche per l’ospedale di comunità e la Medicina Legale.
Secondo le informazioni storiche fornite dall’ASST Cremona, la struttura è stata concepita per garantire: isolamento fisico dal corpo centrale dell’ospedale, accessi indipendenti per pazienti e personale, requisiti strutturali per malattie infettive e trasmissibili.
La palazzina degli infettivi è risultata particolarmente efficace durante l’emergenza covid-19 (2020–2021), diventando un riferimento regionale per la gestione dei pazienti infetti.
In Lombardia, secondo un documento pubblicato dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), sono presenti 20 reparti di malattie infettive distribuiti in vari ospedali della regione.
I reparti degli infettivi inclusi nel corpo dell’ospedale sono 6.
I reparti degli infettivi isolati in una palazzina separata dal corpo dell’ospedale sono 14.
Lo studio scientifico sulla sopravvivenza dei patogeni rende evidente quanto sia cruciale disporre di spazi realmente isolati per prevenire la trasmissione di infezioni. Se confrontiamo due scenari molto concreti e che potrebbero essere un elemento di scelta tra il riqualificare l’attuale ospedale o costruirne uno nuovo:
- La palazzina infettivi esistente nell’Ospedale di Cremona
∙ Struttura fisicamente separata dal corpo centrale dell’ospedale
∙ Accessi indipendenti per pazienti, personale e fornitori
∙ Contesto isolato che riduce naturalmente il rischio di contaminazioni crociate ∙ Adatta alla gestione di focolai epidemici, pazienti immunodepressi e lungodegenti ∙ Possibilità di ottimizzare i costi condividendo tecnologie tra camere vicine ∙ Prova concreta di efficacia durante le ondate covid e precedenti emergenze
- Il nuovo ospedale: stanze protette all’interno del blocco principale
∙ Progetto dichiarato con “percorsi separati”, ma soggetto a future modifiche operative ∙ Rischio reale che nella pratica questi percorsi non vengano rispettati nel lungo periodo ∙ Le stanze protette, pur tecnologicamente avanzate, dipendono dalla qualità organizzativa generale
∙ Potenziale maggiore esposizione ai flussi ospedalieri (visitatori, pronto soccorso, reparti misti)
Sebbene non esista un dato assoluto univoco (perché le infezioni nosocomiali sono multifattoriali), diverse fonti scientifiche e rapporti istituzionali (tra cui OMS, ISS, ECDC, Agenas) permettono una stima approssimativa ma indicativa della responsabilità attribuibile ai diversi fattori coinvolti nelle ICA (Infezioni Correlate all’Assistenza).
Nelle cause delle Infezioni Correlate all’assistenza al primo posto NON ci sono le condizioni strutturali dell’edificio ove sono inseriti i posti letto dei pazienti infetti o a rischio di infezione.
Ripartizione approssimativa delle cause delle Infezioni Correlate all’assistenza
Fattore Responsabilità
Operatori sanitari 40–50% Errori o omissioni nei protocolli di igiene (ad esempio igiene delle mani, gestione dispositivi invasivi)
Superfici / aria 20–30% Spazi non sanificati correttamente,
Ambiente contaminato contaminazione crociata da ambienti comuni
Dispositivi medici 10–20% Cateteri, ventilatori, accessi venosi, ecc. – se non
Procedure invasive / gestiti con rigore
Paziente 10–15% Età avanzata, immunodepressione, comorbidità
Condizioni cliniche
ospedaliera / logistica 5–10% Sovraffollamento, turni stressanti, scarsa organizzazione
Organizzazione
formazione o coordinamento
Fonte integrata da linee guida OMS, ISS e studi peer-reviewed (es. WHO “Clean Care is Safer Care” initiative)
Dal punto di vista sanitario e anche economico, la soluzione migliore resta la palazzina dedicata. Permette un controllo ambientale più efficace, consente economie di scala tecnologiche e offre un livello di flessibilità strutturale che le stanze protette interne – per quanto avanzate – faticano a garantire nella complessità ospedaliera quotidiana.
Enrico Gnocchi
Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona