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Nel settembre 2022 la storica Trattoria Mellini in via Bissolati cessava l’attività. Meno di tre anni dopo, il titolare Romano Ravasi ci ha lasciato. Aveva 66 anni. Stroncato da una malattia che ormai non gli dava più tregua, si è dovuto arrendere. Venerdì scorso era entrato all’Hospice dell’ospedale maggiore. Se n’è andato un personaggio autentico, convintamente di sinistra ma con amicizie sincere che abbracciavano l’intero arco costituzionale e oltre. Tra i suoi amici si annoverano extraparlamentari e nostalgici del fascio che frequentano l’annuale commemorazione di Benito Mussolini al cimitero di Cremona.
Persona sincera e diretta, era apprezzato per la capacità professionale, per la carica umana e non comune simpatia, qualità innate, queste ultime, che hanno costituito un valore aggiunto nella sua attività.  Da tempo Romano confidava di essere stanco, complice il fatto che il figlio Marco non aveva seguito le orme paterne. Così, dopo 116 anni, calava definitivamente la serranda sul locale che rappresentava un tutt’uno con la contrada Canòon, rione tra i più popolari di Cremona. ”Luogo di atavica, secolare, rassegnata emarginazione sociale, conseguente alla tipologia urbanistica del rione periferico cresciuto tra le caserme e l’argine, San Bassano – scrive Franco Verdi nel libro di Fiorenzo Cauzzi  Storia e Storie del rione San Bassano – si ricostruisce nella densa, umorale schiettezza della sua gente che esprime, nella scaltrezza, nella furfanteria minuta, nella solidarietà, la propria misura umana”.
Nel 1906 il capostipite Francesco Mellini apre la ‘Trattoria della Villetta’. La storia del locale si intreccia con quella della strada Canòon che attraversa un quartiere dalla dubbia fama, tant’è che il toponimo Baldocca è una derivazione da ‘via delle Baldrache’.
Il testimone della trattoria passa a Maddalena, moglie di Francesco, poi al figlio Giovanni sino ad arrivare a Teresa Mellini coadiuvata dal marito Walter Ravasi. A loro subentra infine il figlio Romano.
Non si può parlare dell’ultimo gestore della Trattoria Mellini tralasciando la sua fede calcistica. Interista fino al midollo, non perdeva occasione per intavolare interminabili discussioni con juventini e milanisti, tra un piatto di marubini, uno di ossobuchi, lumache e funghi e un bicchiere di vino rosso. Conciliante con gli avversari politici, era totalmente intransigente coi tifosi di altra fede calcistica.
La camera ardente a cura dell’impresa Pietra nel piazzale della Croce Rossa sarà aperta martedì 1° luglio dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30. A seguire si celebrerà il funerale.

 

 

 

 

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