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La Festa del Torrone 2024 giunta alla sua 27esima edizione si conferma un appuntamento imperdibile per turisti, appassionati e golosi. Oltre 300 eventi accompagnati da 100 stand espositivi che hanno fatto degustare ai visitatori ogni tipologia di torrone proveniente da tutta Italia.

La Festa del Torrone non è solo gusto ma anche tradizione e cultura grazie ad eventi di spicco come la rievocazione storica del matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti nel 1441, evento durante il quale nasce il torrone.

“I numeri dell’edizione 2024 dicono che la Festa del Torrone è, di fatto, una festa di tutta la città, che in questi 9 giorni ha dimostrato di essere forte soprattutto quando sa fare sistema e mettere insieme idee e risorse. – commenta Andrea Virgilio, sindaco di Cremona – Manifestazioni come questa, fanno da vetrina e da volano ai prodotti, alle eccellenze e al saper fare artigiano delle nostre aziende, ingredienti che Cremona deve saper portare in alto, con fierezza, davanti al resto del mondo. Un ringraziamento sincero, a nome mio e di tutta l’amministrazione che rappresento, a Stefano Pelliciardi di Sgp Grandi Eventi e a chi, dietro le quinte e nei mesi precedenti, ha lavorato quotidianamente alla buona riuscita della kermesse che, al di là delle cifre, è fatta di persone.  Imprese, famiglie e lavoratori che hanno creduto e credono, con la loro storia, nel valore della nostra tradizione”.

“La Festa del Torrone ogni anno riesce a stupire e a stupirci per i tanti visitatori che attrae – spiega Stefano Pelliciardi, di SGP Grandi Eventi organizzatore della festa – e anche quest’anno è stata una grande manifestazione di popolo che ha richiamato in città migliaia di visitatori grazie ad un palinsesto attrattivo e variegato con nomi e testimonial di spicco da Cracco a Cabrini da Damiano Carrara e Gabriele Citti. Un ringraziamento di cuore a tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa kermesse risultato della stretta collaborazione con il Comune di Cremona, la Camera di Commercio di Cremona, Regione Lombardia, associazioni di categoria e imprese del territorio e ovviamente il pubblico presente. Grazie a questo straordinario lavoro di rete Cremona per 9 giorni si è trasformata nella città più dolce d’Italia con circa 400mila visitatori, 400 camper e 400 pullman. Pronti e già all’opera per l’edizione 2025”.

Il 16 novembre, penultimo giorno della kermesse, è stato premiato Marco Antoniazzi una delle eccellenze italiane, titolare dell’omonima pasticceria divenuta famosa per i suoi prodotti tipici della tradizione mantovana. Una targa “che vuole premiare l’eccezionale talento della passione e dell’arte che infonde in ogni sua creazione, – spiega Stefano Pelliciardi, patron della kermesse – rendendo ogni dolce un’esperienza unica e indimenticabile. Siamo felici ed orgogliosi di avere nuovamente a Cremona Marco Antoniazzi che racconta e produce quotidianamente l’artigianalità d’eccellenza”.

“La nostra avventura inizia nel 1968 come azienda familiare oggi alla seconda generazione. Il lavoro di noi pasticceri è trasformare una cosa che alla gente piace in una cosa ancora più speciale per far vivere alla mente e al palato un momento di grande piacere” ha dichiarato il pasticcere appena premiato.

L’incontro è iniziato con un video dedicato alle attività che la famiglia Antoniazzi conduce. Le immagini raccontano di dolci creazioni, eventi, banqueting, ristoranti e le oramai famosissime pasticcerie del territorio mantovano.

Nel 1994 a causa dell’esondazione del Po’ che tenne i cittadini confinati in casa, la pasticceria Antoniazzi inizia il servizio di consegna, un’attività all’avanguardia per quegli anni. L’azienda inizia quindi a muoversi ai confini di Mantova, è l’occasione giusta per farsi conoscere fuori dalle mura della propria città.

“Come azienda sentiamo l’onere di portare avanti le tradizioni culinarie affinché non vengano perse, come quella del torrone, della sbrisolona e del panettone. Con mio figlio, la terza generazione della mia famiglia approccia al mondo della ristorazione. Abbiamo appena rilevato lo storico ristorante Il Cigno, in piazza D’Arco a Mantova e siamo pronti ad accompagnare generazioni di mantovani all’insegna della tradizione”.

A conferire la targa ad Antoniazzi anche Massimo Rivoltini presidente di Confartigianato Alimentare e Dolciaria Lombardia che ha sottolineato “nessuna innovazione potrà mai sostituire l’uomo, nella pasticceria come in ogni altro ambito, l’artigianato ci ricorda che è l’uomo il vero innovatore a costo zero e sono gli artigiani i veri promotori della convivialità, qualcosa che rende riconoscibile il popolo italiano in tutto il mondo”.

Una degustazione di diversi tipi di torrone realizzati da Antoniazzi, ha deliziato i palati dei presenti che sognano già il nuovo panettone prodotto e raccontato dallo stesso maestro pasticcere e di cui, come da lui specificato, ne vengono prodotti solo pochi pezzi nel rispetto dei tempi di produzione, a discapito dei numeri e del fatturato.

All’interno dell’incontro è stata anche aperta una parentesi su APEI, l’associazione voluta e sostenuta dai Iginio Massari come momento di confronto continuo tra gli ambasciatori pasticceri dell’eccellenza italiana ponendo l’accento su quanto sia importante saper riconoscere e affrontare il cambiamento.

Nel corso degli anni, infatti, la pasticceria ha subìto diverse evoluzioni come la riduzione delle porzioni, una maggiore attenzione alle materie prime e la qualità del processo produttivo, compresa quella dei dettagli evidenziati nelle etichette in ottica di materia di allergeni.

L’ospite d’eccezione ha chiuso con un’affermazione che dà modo di riflettere su molti aspetti della vita di tutti: “Chi entra in pasticceria – spiega Antoniazzi- decide di trascorrere un momento che sarà un’esperienza relazionale. Oggi questi piccoli ritagli di tempo sono ormai diventati un lusso della nostra quotidianità”.

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