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L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso è venuto l’8 ottobre a Cremona a inaugurare la Terapia Intensiva, ricollocata pervicacemente al settimo piano… Con una genialata è stata trasferita nell’ala opposta a dove prima risiedeva, nonostante il direttore generale Ezio Belleri lamentasse durante l’incontro con il nostro Movimento, che l’attuale ospedale non si può riqualificare in quanto disorganizzato contro ogni principio logico di percorsi sanitari per un ospedale efficiente ed efficace.

Il dottor Belleri  citava proprio la collocazione della Terapia Intensiva al settimo piano, molto lontana dal Pronto Soccorso dal quale proviene la maggior parte dei pazienti gravi e sui quali è necessario intervenire velocemente per evitarne il decesso. Tutto questo per dirci che occorre un nuovo ospedale e che “indietro non si torna”. 

Si è tornati invece a ripetere gli errori di sempre.

Si è persa un’occasione di iniziare la riqualificazione dell’attuale ospedale spostando la Terapia Intensiva al piano terra accanto al Pronto Soccorso ora in ampliamento e riqualificazione. Sarebbe stato un primo passo nel gioco di spostamento dei reparti e riqualificazione verso un “nuovo ospedale” nell’attuale forte struttura portante. 

Se nel 2022 si fosse attuato una progetto complessivo di riqualificazione, risultato da una gara internazionale specifica, con i migliori studi tecnici del mondo a confronto, non si sarebbe ripetuto un errore così grossolano. Ma si può sempre rimediare. 

Il denaro usato per gli interventi per la Terapia Intensiva, per il Pronto Soccorso e per il cantiere in corso per il miglioramento sismico sono una realtà che porta il nostro ospedale di fatto verso una riqualificazione. Il percorso non è certamente terminato, ma siamo partiti e arrivati a 1/10 dal completamento della riqualificazione e dall’inaugurazione che, stante ai risultati della nostra consultazione popolare dello scorso luglio, è condivisa dall’86,5% dei cremonesi. 

Durante la conferenza stampa dell’assessore Bertolaso qualcuno ha parlato del percorso alternativo alla costruzione di un nuovo ospedale a Cremona, già finanziato in parte con i lavori in corso? “La Regione Lombardia dei 195 milioni “stimati”, mai provati con documenti a norma, per riqualificare l’attuale Ospedale non dovrebbe stanziarne circa 14 milioni per i lavori che Lei assessore ha inaugurato?!”

L’assessore Bertolaso, preso da mille incombenze, forse non sa che la differenza tra ciò che manca per completare la riqualificazione del nostro ospedale e la costruzione del monumentale anfiteatro del progetto Cucinella comprendendo i soldi già spesi per i citati lavori in corso salirà a 257 milioni.  Si potrebbe costruire un nuovo ospedale o, per esempio, per restare in tema di inaugurazione, installare più di 80.000 DAE ( Defibrillatore Automatico  Esterno con totem riscaldato per garantire affidabilità clinica). Per Cremona, Crema e Casalmaggiore ne servirebbero circa 500, secondo i parametri dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (in Cremona i DAE extra-ospedalieri sono attualmente circa 90).

 E’ vergognoso che per attuare parte o la maggior parte della medicina preventiva per i cittadini si debba sempre augurarsi che siano i privati o associazioni di vario genere a donare denaro e verificare, dati alla mano, che le scelte dei politici e degli amministratori pubblici non sono affatto attente a non sprecare i pochi finanziamenti della sanità in opere eccessivamente e inutilmente incoerenti alla prevenzione e alla cura dei cittadini.

C’è tempo per rimediare e cambiare rotta. 

 

 

Enrico Gnocchi

sostenitore del Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona

Nella foto centrale la nuova Terapia Intensiva

 

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