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Stasera, 16 ottobre 2024, nella prestigiosa cornice del Teatro Filo, in piazza Dei Filodrammatici a Cremona, è in programma con inizio alle 18 e ingresso libero la presentazione del nuovo libro di Giuseppe Remuzzi ‘Le sanguisughe di Giulietta’. L’incontro è promosso dalla Delegazione di Cremona della Fondazione ARMR (Aiuti al Centro di Ricerche ‘A.C. Daccò’ per le Malattie Rare), delegato Giorgio Mantovani, membro da vent’anni del Comitato scientifico il medico Alberto Consolandi. Mantovani, presidente della Fondazione Filodrammatica Cremonese, è delegato di ARMR da lungo tempo, molto prima di scoprire di essere affetto da una malattia rara, l’atassia. L’incontro, al quale partecipa il medico genetista Pietro Cavalli, sarà condotto dal giornalista Vittoriano Zanolli.

Quest’ultimo libro di Remuzzi è nato sulla scia delle sue ultime pubblicazioni, “Le monetine di Roosevelt”  racconta infatti, tra la complessità della materia e la leggerezza degli aneddoti, una materia, la medicina, rendendola piacevole e alla portata di tutti. Questo è il segreto del successo di libri rigorosamente scientifici, ma dal taglio divulgativo, scritti da un medico che conosce profondamente il mondo della sanità. Le pagine scorrono veloci, tra storie di vita vissuta, scoperte straordinarie e vicende incredibili, alternate a severi moniti alla politica e inviti ad avere una maggiore cura nei confronti di uno dei beni più preziosi del nostro Paese, lo stesso che abbiamo “copiato” dall’Inghilterra, ovvero il Sistema Sanitario Nazionale.

C’è spazio per la memoria, dunque, ma anche per l’innovazione e per la riflessione. Remuzzi non le manda a dire ai Governi, tutti indistintamente, che poco o nulla hanno fatto e stanno facendo per tutelare la sanità pubblica. Sono critiche motivate dalla volontà di preservare un bene fondamentale, sancito dalla Costituzione: il diritto alla salute. L’autore fotografa la grave situazione attuale per invitare, nel tempo che ancora resta, a ripensare a un sistema che metta al centro il paziente. E’ un’urgenza che gli appartiene da sempre. D’altro canto è nelle sue responsabilità farlo. Appartiene alla sua missione. Lo aiuta in questo compito la naturale capacità di raccontare e divulgare. Così, in una dialettica dinamica e avvincente, i capitoli scorrono, concatenati l’uno all’altro, stimolando la curiosità del lettore davanti al quale si schiude una realtà sconosciuta ai più.

Che cosa ci insegna la storia di Giulietta, figlia di Alessandro Manzoni curata con le sanguisughe? E quella del “macellaio” che operò la regina Vittoria per un ascesso all’ascella? È ancora valido il paradosso di Veronesi? E perché Steve Jobs ha aspettato a operarsi dopo aver scoperto per caso di avere un tumore? Sono solo alcune delle storie ordinarie e straordinarie raccontate in questo libro per spiegare la complessità del progresso in medicina, i giganteschi passi avanti nella scienza ma anche i drammatici passi indietro nella vita reale di medici, infermieri, esami e farmaci. È la contraddizione del mondo in cui viviamo dove si fanno trapianti impensabili fino a poco tempo fa, ma è sempre meglio non ammalarsi a Natale o di lunedì. Dove lo studio del DNA schiude infinite possibilità, ma non si fanno dormire a sufficienza i pazienti. Dove il tempo medio dedicato da un dottore al suo ammalato è di soli otto minuti e la vita umana vale meno di quella di un’automobile.

Il realismo della conoscenza che il direttore dell’Istituto Mario Negri infonde a piene mani in queste pagine, insieme all’erudizione e ad aggiornamenti affascinanti sulle ricerche più recenti, è la cura migliore per guarire dalle illusioni e aprire gli occhi sul passato e il presente della nostra salute, del sistema sanitario, dei robot che ci curano, dei capisala stressati, delle cure palliative, delle trasfusioni e di molto altro che riguarda tutti noi molto da vicino.

Giueppe Remuzzi, pofessore di Nefrologia per “chiara fama” presso l’Università di Milano, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e da febbraio 2019 membro del Consiglio Superiore di Sanità. È stato primario di Nefrologia all’Ospedale di Bergamo e direttore del dipartimento di Medicina. Da giugno 2013 al 2015 ha ricoperto la carica di presidente dell’International Society of Nephrology. È stato l’unico italiano nel comitato editoriale del New England Journal of Medicine e ad oggi è in quello del Lancet. La sua attività scientifica riguarda soprattutto le cause delle glomerulonefriti, i meccanismi di progressione delle malattie renali, il rigetto del trapianto. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui nel 2005 il Premio Jean Hamburger (Singapore), nel 2007 il  John P. Peters Award, il premio più prestigioso nel campo della nefrologia, dalla Società Americana di Nefrologia e nel 2018 il Lennox K. Black International Prize for Excellence in medicine  (Philadelphia). Nel 2022 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dal presidente Mattarella. Remuzzi è autore di centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali e di diversi libri ed è editorialista del Corriere della Sera. Lo scorso aprile il professor Remuzzi ha ricevuto dall’Edinburgh Science Charity il premio ‘Pionieri di un pensiero che ieri come oggi va controcorrente spesso scomodo, ma che mette sempre al centro il paziente’.

Pietro Cavalli, medico, è specialista in ematologia, specialista in igiene, specialista in genetica medica. E’ componente del gruppo qualità test genetici della Regione Lombardia, componente del gruppo regionale PDTA tumore  della mammella e PDTA e tumore del pancreas. E’ stato responsabile di Genetica Medica all’ospedale di Cremona. Attualmente è responsabile di Genetica Medica all’Humanitas Research Hospital. Ha pubblicato tra l’altro su Lancet, New England Journal of Medicine, Science. Collabora con Quotidiano Sanità.

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