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Il caso dello stop al progetto della nuova tangenziale di Dovera e il relativo spostamento dei fondi già per questa allocati a favore della tangenziale di Casalmaggiore è il classico esempio di guerra tra poveri e di dilettantismo della politica locale e regionale. Che il territorio cremasco e casalasco non fossero mai stati in cima ai pensieri di chi governa dal Pirellone non è una novità, ma che ora si arrivi ad avallare in corsa un passaggio di fondi da un’opera all’altra la dice lunga sull’improvvisazione e sulla leggerezza con cui vengono gestiti i fondi pubblici. La mancanza di fondi e le osservazioni della Soprintendenza sono solo scuse, diciamolo chiaro.

Togliamo innanzitutto ogni dubbio in merito all’utilità di entrambe le opere. Che Casalmaggiore abbia bisogno di una tangenziale che porti il traffico fuori dal centro abitato è incontestabile e urgentissimo, ma è altrettanto necessario anche un bypass che eviti il transito di mezzi pesanti nel centro di Dovera, tanto è vero che nel 2021 la Regione decise di finanziare l’opera inizialmente con 20 milioni poi ridotti a 13 a fronte della necessità di portare avanti anche altre opere territoriali. Inoltre Regione Lombardia, che ora ritiene giustamente non più rinviabile la realizzazione dell’opera casalasca (sfilando i soldi al territorio cremasco), probabilmente dormiva quando durante la precedente legislatura ignoró i numerosi atti da me firmati per chiedere la realizzazione di quest’opera.

Il vicepresidente provinciale Luciano Toscani ha giustamente sottolineato una mancanza di condivisione nella fase di definizione delle opere finanziate dal Piano Marshall della Regione Lombardia. Nel 2020 e 2021 non ci fu mai una vera concertazione e confronto. Questo è verissimo. Sempre Toscani ricorda come la ripartizione dei fondi venne fatta in modo non equilibrato.

Per il Cremonese 12.950.000 euro, per il Cremasco 54.250.000 euro e zero euro per il Casalasco. Ma qui il vicepresidente fa un errore. Dimentica i 109 milioni di euro dedicati sempre al territorio cremonese, tutti destinati e accantonati per l’autostrada Cremona-Mantova come contributo pubblico da parte della Regione alla realizzazione dell’opera.

Bene, si attinga da quei fondi congelati in attesa di un’opera inutile e devastante (e che tra l’altro è impantanata in una causa legale) per finanziare in toto la tangenziale di Casalmaggiore, coprire i circa 5 milioni mancanti per quella di Dovera e magari gli altri 7 che servono a Crema per completare la gronda nord a servizio dell’area industriale dell’ex Olivetti.

Rimarrebbero poi altri 80milioni per completare, magari, gran parte delle ciclabili ad oggi incomplete e collegare in modo sostenibile i Comuni dei nostri territori e sopperire a quelle manutenzioni e piccole migliorie infrastrutturali attese da troppi anni. E magari, perché no, completare le case di comunità per garantire una migliore copertura delle prestazioni socio sanitarie.
Qualcuno dovrà poi spiegare quanti soldi sono stati spesi, a questo punto inutilmente, per progettare un’opera (quella di Dovera) che rimarrà chiusa nei cassetti, e se non sia configurabile un danno erariale.

Per finire stendo inoltre un velo pietoso sull’operato di quei consiglieri regionali che fino a pochi mesi fa mandavano comunicati stampa per pubblicizzare il loro impegno per trovare i fondi mancanti per l’opera cremasca e pochi giorni fa stringevano mani e regalavano sorrisi a favore di fotocamera per brindare al passaggio dei fondi da Dovera a Casalmaggiore.

Per qualcuno, anche se sotto diversa bandiera, la DC non è mai morta e fa sempre scuola.

 

Marco Degli Angeli

 

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