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“I consiglieri comunali dei  gruppi politici di ‘Novità a Cremona’, Lega e Forza Italia , insieme alle consigliere Maria Vittoria Ceraso, Paola Tacchini e Celestina Villa (Movimento 5 Stelle e Cremona Cambia Musica), hanno chiesto al presidente della Commissione di Vigilanza, Chiara Capelletti di convocare urgentemente la Commissione di Vigilanza, in presenza dell’assessore Della Giovanna  e della dirigente delle Politiche Sociali. Abbiamo altresì chiesto che la Commissione possa essere aperta alle associazioni di rappresentanza delle cooperative sociali e alle rappresentanze delle associazioni delle famiglie”.

È la richiesta contenuta in un documento firmato da Alessandro Portesani (Novità a Cremona), Jane Alquati (Lega) e Andrea Carassai (Forza Italia) dopo la decisione, da parte dell’Amministrazione comunale, di affidare il servizio di assistenza all’Autonomia Personale per i minori disabili a scuola alla Cooperativa Progetto A di Bergamo. Questo servizio da anni è gestito da un raggruppamento di cooperative sociali cremonesi.
“Una decisione, spiega il documento, ancor più urgente dopo le inconsistenti rassicurazioni dell’assessore Della Giovanna, che il sindaco Virgilio ha scelto per guidare i Servizi Sociali del Comune di Cremona. Lo stesso primo cittadino ha dimostrato l’ennesima incoerenza. In campagna elettorale dedicava la parola chiave “cura” al sostegno delle fragilità, al potenziamento delle reti territoriali, al ruolo fondamentale del terzo settore territoriale. Da sindaco, invece, ha prima tolto alla Antares Onlus la disponibilità della sede, senza trovargliene un’altra e poi, scegliendo di utilizzare lo strumento della procedura aperta, ha azzerato una storia ultradecennale di collaborazione di tutte le cooperative sociali del territorio, svendendo questo patrimonio immateriale per un risparmio di 27.000 euro, in due anni, su un appalto del valore di oltre 3 milioni di euro”.
“Nell’ultima settimana – prosegue la nota -,  i consiglieri dei nostri gruppi consiliari erano già stati sollecitati da famiglie di minori con disabilità, da lavoratori di cooperative sociali del territorio, da insegnanti che esprimevano preoccupazione e delusione per il recente affidamento alla cooperativa bergamasca.  Nel frattempo, abbiamo appreso dai giornali il grido di allarme del sistema della cooperative sociali.  I nostri gruppi condividono le preoccupazioni rappresentate dalla comunità cremonese su questo tema così delicato, in quanto l’esito della procedura di affidamento voluta dalla Giunta Virgilio inevitabilmente provocherà qualche discontinuità nel servizio SAAP per i minori disabili della nostra città”.

“Gli operatori oggi impiegati nella gestione del servizio potrebbero decidere di accettare incarichi presso altri servizi gestiti dalle cooperative del territorio”. La semplicistica dichiarazione dell’assessore Della Giovanna, che garantisce “la continuità organizzativa e occupazionale” e la “prosecuzione dei contratti dei lavoratori”, non considera che i lavoratori di queste imprese sono persone e non “bulloni” o “pacchi” da spostare da un posto all’altro.  Potranno liberamente scegliere se continuare a lavorare sul servizio SAAP con il nuovo gestore o rimanere nelle imprese attuali su altri servizi. Purtroppo, la continuità educativa non si garantisce con burocratiche “previsioni del bando di gara”.

“Temiamo, di contro, l’impoverimento di competenze che il sistema territoriale di offerta dei servizi educativi subirà a seguito dell’eventuale passaggio di 156 educatori ad una cooperativa di Bergamo, che sul nostro territorio non gestisce nemmeno un servizio. Molti di questi operatori sono impiegati dalle cooperative del territorio in altri importanti servizi, quali i dopo-scuola, i centri-estivi, i servizi sem residenziali per le persone disabili, i servizi educativi e di prevenzione del disagio giovanile,  La riduzione del numero di operatori disponibili potrebbe rendere più difficile l’organizzazione di questi servizi sul territorio”, stigmatizza il testo.
“Siamo determinati a comprendere quali scelte politiche dell’Amministrazione Virgilio abbiano condotto a questa allarmante situazione e se non vi fossero altre strade percorribili per non sottoporre i nostri cittadini più fragili al rischio di perdere relazioni importanti. Ad esempio, l’Azienda Sociale Cremonese, di cui il Comune di Cremona fa parte, da anni adotta i sistemi di accreditamento per l’affidamento dei servizi, che non hanno mai provocato problemi simili a quelli causati dalle decisioni di Virgilio. Così un genitore di un bambino disabile di Bonemerse può scegliere il progetto educativo che ritiene più adeguato al proprio figlio. Un genitore di un bambino disabile di Cremona non sceglie nulla, ma subisce quello che qualcun altro ha deciso per lui, sulla base del risparmio economico e non della qualità e della continuità del progetto di vita del proprio figlio”.
“Cremona poteva fare a meno di questa “cura”, concludono Portesani, Alquati e Carassai.

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