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Cremona Capitale della Cultura 2028? Bene l’apertura del centrodestra, ora servono i fatti. Accogliamo con favore il segnale lanciato da alcuni esponenti della destra cremonese: parlare oggi di collaborazione è un fatto nuovo e significativo. Finora, infatti, non sono mancate le sinergie efficaci a livello nazionale e regionale, basti pensare all’impegno del senatore Ancorotti per il riconoscimento del Festival Monteverdiano, al sostegno del presidente Fontana e della ministra Santanchè.

Le novità, oggi, sono almeno due.

La prima riguarda proprio Alessandro Portesani: durante la campagna elettorale rivendicava il merito del riconoscimento al Festival esclusivamente ai parlamentari di centrodestra, negando quel gioco di squadra che invece è stato decisivo. Oggi cambia tono e apre al dialogo: bene così, perché i risultati arrivano solo con il lavoro condiviso.

La seconda, più importante, è che per la prima volta l’intero centrodestra locale riconosce il valore del lavoro svolto in questi anni sulle politiche culturali. È un passo avanti significativo che può davvero aprire la strada a una candidatura credibile di Cremona a Capitale italiana della Cultura.

Ma attenzione: servono coerenza, continuità e visione. Non basta una dichiarazione d’intenti o una sparata ad effetto. Non si può dipingere una città come culturalmente spenta un giorno, e il giorno dopo proporla come modello nazionale.

L’assessore Bona ha indicato con chiarezza le priorità su cui lavorare insieme:

Il progetto di San Marcellino, per cui è già stato presentato un dossier alla Fondazione Cariplo. Chiediamo al centrodestra di superare le vecchie resistenze e sostenere finalmente un progetto strategico per la città.

Il rafforzamento del Festival Monteverdiano, che deve diventare un appuntamento fisso e un riconoscimento stabile nel panorama nazionale.

Lo sviluppo e la riqualificazione del Museo Civico, chiave per il rilancio dell’intera area del centro storico e per rafforzare la nostra candidatura.

Io aggiungo un quarto punto: il sostegno trasversale alla Fiera, con la trasformazione del padiglione 1 in uno spazio per la musica e i giovani. Anche questo è cultura, e guarda al futuro.

Cremona è pronta. Ma la candidatura non può essere solo un obiettivo: deve essere parte di una visione più ampia. Se vogliamo arrivare in cima al grattacielo, ci sono ancora alcuni piani da salire. I risultati fin qui ottenuti dimostrano che siamo sulla strada giusta, ma serve consolidare e costruire ancora.

La prossima settimana chiederemo incontri a parlamentari e consiglieri regionali, e solleciteremo anche un confronto in Ufficio di Presidenza con il presidente Luciano Pizzetti.

È il momento di condividere strategie, idee e responsabilità. Cremona può farcela, anche da sola, perché alleanze territoriali potrebbero generare più dei minestroni che una autentica valorizzazione del nostro patrimonio culturale materiale e immateriale. Cremona può farcela, ma solo se lo dimostriamo insieme, con coerenza e coraggio.

 

Andrea Virgilio

sindaco di Cremona

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