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Certamente i giardini di Piazza Roma hanno necessità di riqualificazione, così come l’illuminazione pubblica, la pavimentazione di via Beltrami, le strade a colabrodo, le periferie degradate, i ponti sul Morbasco, la manutenzione del verde pubblico e molto, molto altro ancora.

Certamente i soldi a disposizione per la normale manutenzione cittadina sono sempre insufficienti e quindi la proposta del Comune di Cremona di utilizzare il risarcimento Tamoil per migliorare l’aspetto della città ha qualche fondamento. Una soluzione che ha fatto infuriare non solo i paladini del verde ma anche l’opposizione e tutti quelli che hanno della città una visione di grande spessore.

Non sappiamo prevedere il/i vincitore/i della singolar tenzone, ma di sicuro quei soldi non saranno sufficienti per fare molto.

Ecco allora la soluzione in grado di accontentare tutti: perché non favorire un ulteriore inquinamento della città e poi chiedere il risarcimento per i danni ambientali? Perché non attirare a Cremona altre importanti realtà produttive altamente inquinanti (anche il Cesio radioattivo è il benvenuto)  per poi richiedere i danni ed utilizzare i soldi del risarcimento  per una città sempre più bella e più accogliente?

In fondo noi già si respira un’aria che peggiore non si può, si galleggia su falde pesantemente inquinate, si viaggia su ciclabili al limite del suicidio, si regala il verde pubblico del Parco del Morbasco ad iniziative dal significato incerto, si cede ad A2A la gestione della qualità dell’aria.

Tanto vale allora guadagnarci qualcosa: è vero che la salute non ha prezzo, però vuoi mettere qualche malato di tumore in più a favore del rifacimento del calcestre di piazza Roma?

 

OCTOPUS

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