Le novità, oggi, sono almeno due.
La prima riguarda proprio Alessandro Portesani: durante la campagna elettorale rivendicava il merito del riconoscimento al Festival esclusivamente ai parlamentari di centrodestra, negando quel gioco di squadra che invece è stato decisivo. Oggi cambia tono e apre al dialogo: bene così, perché i risultati arrivano solo con il lavoro condiviso.
La seconda, più importante, è che per la prima volta l’intero centrodestra locale riconosce il valore del lavoro svolto in questi anni sulle politiche culturali. È un passo avanti significativo che può davvero aprire la strada a una candidatura credibile di Cremona a Capitale italiana della Cultura.
Ma attenzione: servono coerenza, continuità e visione. Non basta una dichiarazione d’intenti o una sparata ad effetto. Non si può dipingere una città come culturalmente spenta un giorno, e il giorno dopo proporla come modello nazionale.
L’assessore Bona ha indicato con chiarezza le priorità su cui lavorare insieme:
Il progetto di San Marcellino, per cui è già stato presentato un dossier alla Fondazione Cariplo. Chiediamo al centrodestra di superare le vecchie resistenze e sostenere finalmente un progetto strategico per la città.
Il rafforzamento del Festival Monteverdiano, che deve diventare un appuntamento fisso e un riconoscimento stabile nel panorama nazionale.
Lo sviluppo e la riqualificazione del Museo Civico, chiave per il rilancio dell’intera area del centro storico e per rafforzare la nostra candidatura.
Io aggiungo un quarto punto: il sostegno trasversale alla Fiera, con la trasformazione del padiglione 1 in uno spazio per la musica e i giovani. Anche questo è cultura, e guarda al futuro.
Cremona è pronta. Ma la candidatura non può essere solo un obiettivo: deve essere parte di una visione più ampia. Se vogliamo arrivare in cima al grattacielo, ci sono ancora alcuni piani da salire. I risultati fin qui ottenuti dimostrano che siamo sulla strada giusta, ma serve consolidare e costruire ancora.
La prossima settimana chiederemo incontri a parlamentari e consiglieri regionali, e solleciteremo anche un confronto in Ufficio di Presidenza con il presidente Luciano Pizzetti.
È il momento di condividere strategie, idee e responsabilità. Cremona può farcela, anche da sola, perché alleanze territoriali potrebbero generare più dei minestroni che una autentica valorizzazione del nostro patrimonio culturale materiale e immateriale. Cremona può farcela, ma solo se lo dimostriamo insieme, con coerenza e coraggio.
Andrea Virgilio
sindaco di Cremona