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Alcuni residenti nelle vicinanze del futuro impianto di biometano di Soresina stanno raccogliendo adesioni per inviare una richiesta ufficiale al Comune e agli enti competenti. L’obiettivo è difendere il valore delle proprie abitazioni e tutelare i propri diritti.
In aprile era stata inviata ufficialmente al Comune di Soresina una diffida perché venisse ritirata in autotutela l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto in via Persicana. Un documento corposo e dettagliato di quasi 30 pagine, inviato dall’avvocato Cristina Mandelli su incarico del comitato BiometaNO Soresina, dove si riscontrano numerose criticità nel rilascio di questa autorizzazione, alcune di queste già esposte durante le serate informative. Tra queste il procedimento nel quale, oltre la totale assenza di trasparenza verso la cittadinanza, si riscontrano alcune anomalie sulle tempistiche e alcune lacune come il mancato invito dei Comuni limitrofi che subiranno indirettamente gli effetti dell’impianto con l’aumento del traffico di mezzi pesanti.
Come già anticipato dal Comitato, manca la conformità urbanistica e quindi le distanze dal centro abitato, che si trova a meno di cento metri. Mancano le opere di connessione per l’immissione in rete del biometano: un’opera potenzialmente invasiva in quanto oltre ad essere lunga svariati chilometri vedrà l’esproprio di numerose proprietà. Mancano, a nostro avviso, tutte le autorizzazioni sanitarie e ambientali legate al trattamento dei rifiuti, in quanto la società che realizzerà l’impianto non impiega scarti di propria produzione e soprattutto non riutilizza il digestato in proprie aziende.
Manca, soprattutto, il parere sanitario dell’ATS che il Sindaco, in quanto responsabile della salute dei cittadini, avrebbe dovuto pretendere e non avvalersi del silenzio assenso, la cui valenza resta dubbia.
Insomma, questa autorizzazione fa acqua da tutte le parti e ad oggi l’unica certezza è che a farne le spese saranno i cittadini soresinesi. La diffida è stata inviata oltre che al Comune di Soresina, anche ad ATS Val Padana, alla Provincia di Cremona e ad ARPA, per conoscenza anche al GSE il quale ha recentemente deliberato il finanziamento all’impianto e ai Comuni limitrofi che non sono stati coinvolti.
Il comitato BiometaNO Soresina ha avviato la raccolta di firme. In caso di attivazione dell’impianto, i cittadini firmatari intendono incaricare un perito per stimare l’eventuale perdita di valore degli immobili e successivamente richiedere risarcimenti danni agli enti coinvolti. Possono partecipare all’iniziativa tutti i proprietari di immobili situati entro 600 metri dall’impianto, come previsto dal Regolamento di igiene e dalle prescrizioni dell’ATS.
 L’iniziativa nasce da privati cittadini, a tutela dei propri interessi, che hanno scelto di coinvolgere il Comitato “BiometaNo Soresina” per diffondere l’informazione.
 Per aderire o ricevere ulteriori dettagli, è possibile scrivere all’indirizzo
Vuoi sapere se il tuo immobile rientra nei 600 metri? Consulta la mappa interattiva al seguente link  https://bit.ly/4dCkTf7

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