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La replica dell’assessore Della Giovanna è irricevibile. Non esiste altra definizione possibile di fronte al tentativo dell’assessore di scaricare su Aler responsabilità che appartengono esclusivamente al Comune di Cremona. Aler, infatti, ha inviato ben due comunicazioni via pec per segnalare la situazione di fragilità del nucleo familiare interessato: due comunicazioni ufficiali, formali, tracciate e aventi pieno valore legale, che il Settore Politiche Sociali ha di fatto ignorato.
Era onere dell’Amministrazione – una volta ricevute tali comunicazioni – attivarsi immediatamente per conoscere la situazione, avvalendosi anche dei Servizi Sociali. È questo il cuore del problema: il Comune non ha fatto ciò che gli compete. Ed è persino singolare che questi due fratelli, dei quali uno costretto sulla sedia a rotelle, non fossero già noti ai Servizi sociali. Una circostanza che apre interrogativi seri sul funzionamento del Settore.
A rendere la vicenda ancora più sconcertante è poi la motivazione addotta dall’Assessore, che lamenta l’assenza di una “telefonata informale” da parte di Aler. Siamo davvero al rovesciamento della logica amministrativa: l’Assessore pretende una chiamata informale al posto di una pec istituzionale, quando proprio la pec è lo strumento previsto per le comunicazioni ufficiali tra enti. Una richiesta che suona surreale, soprattutto perché a farla è un rappresentante delle istituzioni che dovrebbe conoscere – e rispettare – le procedure amministrative. Invece di pretendere una telefonata, sarebbe stato sufficiente che il settore Politiche Sociali leggesse e processasse le comunicazioni ricevute e poi si attivasse.
A seguito delle comunicazioni ufficiali di Aler i Servizi sociali avrebbero dovuto approfondire direttamente con l’ente, anziché imputare colpe ad altri del proprio immobilismo e superficialità. Inutile oggi denunciare una mancanza di rapporti e trasmissione di informazioni se il Comune per primo non si interessa e chiede ragguagli per nuclei familiari in sfratto, oltretutto in condizioni di disagio, fragilità e handicap. Incredibile scoprire che solo oggi l’Assessore si accorge una mancanza di rapporti e collaborazione con Aler. Per proteggere i propri cittadini in difficoltà è il Comune che deve interessarsi e ha bisogno di avere una collaborazione costante con Aler, indegno lo scaricabarile solo per giustificare una mancanza verso i propri cittadini.
Per tutte queste ragioni si conferma, ancora una volta, l’inadeguatezza non solo dell’assessore Della Giovanna, ma dell’intero settore Politiche Sociali, che continua a mostrare gravi lacune operative, ritardi e incapacità di gestione dei casi fragili. Un’Amministrazione efficiente non ignora due PEC, non si accorge “per caso” dell’esistenza di un nucleo familiare con un componente affetto da disabilità e non scarica responsabilità su altri enti per mascherare le proprie mancanze.
Cremona merita un sistema di politiche sociali funzionante, non giustificazioni improbabili e tentativi goffi di spostare l’attenzione. È tempo che il Sindaco prenda atto delle criticità del settore e intervenga seriamente, invece di limitarsi a difendere l’indifendibile.
Matteo Carotti
consigliere comunale Fratelli d’Italia Cremona

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