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Stasera è in programma una riunione delle forze politiche che compongono il centrodestra in provincia di Cremona, non per discutere dell’adesione alla lista unica proposta dal Pd alle elezioni provinciali del 18 settembre, ma per sancire l’affossamento di questa ipotesi che tante polemiche ha suscitato. All’ordine del giorno c’è il confronto sulle candidature dei consiglieri e del presidente. Per la presidenza circola il nome del sindaco di Offanengo Gianni Rossoni, ma non è detto che si raggiunga la convergenza su questa ipotesi.

Come in queste pagine era stato anticipato, gli ultimi strenui tentativi di trovare l’inttesa sul listone unitario sono falliti. Non solo ci saranno due liste, ma se ne ipotizza una terza, che graviterebbe nell’area moderata e che disturberebbe il centrodestra che sulla carta parte svantaggiato alla luce del fatto che il voto ponderato alle elezioni provinciali assegna la maggioranza alla sommatoria dei voti di Cremona e Crema, entrambe amministrate da coalizioni di centrosinistra. Tensioni si registrano in particolare in casa meloniana: Fratelli d’Italia è infatti favorevole all’accordo col Pd sulla lista unica, al contrario dei suoi alleati che sono riusciti a imporre la propria linea.

”È più che probabile che la lista unitaria non si farà –  aveva dichiarato la scorsa settimana uno dei protagonisti della trattativa -. Non si farà perché non ci sono le condizioni politiche, ma nemmeno la maturità per arrivarci: la Provincia, se non verrà riformata, ha poche deleghe con le quali si hanno margini piuttosto risicati per fare politica. E’ chiaro che se ci fosse uno bravo, sarebbe in grado di fare tanto con poco ma in questo momento, in provincia di Cremona, sindaci capaci di fare leadership e di trascinare un territorio si contano sulle dita delle mani di un monco. Detto questo si deve fare con il materiale umano a disposizione. Inoltre la partita si gioca su diversi piani e per una serie di veti incrociati, soprattutto in casa del centrodestra, l’accordo è ben lontano dall’essere raggiunto. Credo che rimarrà solo una suggestione. La proposta di lista unitaria è servita, in primis, per verificare lo stato di ciascuna coalizione e per misurarne la reazione in funzione della quale provare a trovare una sintesi su liste e candidature. Certo è che si ci fossero condizioni diverse e persone diverse se ne potrebbe parlare ma nello stato dei partiti in cui si trova oggi la nostra provincia, con chi si riesce a parlare seriamente di strategia territoriale?”

La Lega alle recenti elezioni amministrative ha perso molti amministratori e sindaci. Quindi conta poco. Basti pensare che nei due consigli comunali più pesanti, quello di Cremona e quello di Crema, che assieme hanno la maggioranza del voto ponderato, hanno, in tutto, due consiglieri. Fratelli d’Italia avrebbero la volontà di guidare la coalizione ma al momento ha pochi amministratori e per il partito della Meloni il giro buono per fare il pieno e innescare un cambio di leadership nel centrodestra provinciale sarebbe dovuto essere questo.

Forza Italia vorrebbe attestarsi la leadership perché, al momento, è il partito del centrodestra che ha più amministratori, solo che non ha esponenti e peso politico ai livelli istituzionali più alti. Salini, come ben sappiamo, ormai sta nello spazio.

In ultima battuta ci sono i civici del centrodestra  che sono considerati dei reietti da alcuni partiti della coalizione. Tuttavia costoro, nel frattempo, hanno conquistato voti ponderati pesanti soprattutto a discapito dei partiti del centrodestra”.

E nel centrosinistra? ”Pd e alleati hanno l’esigenza di tenere tutti uniti, da quelli che vorrebbero la lista di centrosinistra a quelli che hanno rivendicazioni territoriali. Coloro che vogliono la lista di centrosinistra la pongono come condizione imprescindibile. Dovrebbero darsi da fare per portare voti alle elezioni provinciali, invece di scrivere comunicati stampa poco utili. Se il sindaco di Casale Cremasco Antonio Grassi e i suoi consiglieri non andassero a votare, porterebbero comunque acqua al mulino del centrosinistra visto che avrebbero votato centrodestra”.

In serata il segretario provinciale del Pd, Vittore Soldo, ha inviato alla stampa il seguente comunicato.

”Nella giornata di ieri si è chiusa l’interlocuzione tra partiti di centrosinistra e di centrodestra in merito alla possibilità di trovare una sintesi per la formulazione di una candidatura unitaria alla presidenza della Provincia e al consiglio provinciale. Fatte le reciproche consultazioni, ieri è stato condiviso che non sussistono le condizioni per arrivare a un accordo per una proposta amministrativa comune e condivisa al governo della Provincia di Cremona. Sebbene il tentativo di trovare una candidatura unitaria non abbia avuto esito positivo in questa circostanza, permane l’auspicio che lo aveva motivato: che si possa avviare una nuova fase dialettica e di confronto, basata sul reciproco rispetto delle istanze e sul riconoscimento della legittimità delle rispettive scelte politiche, immaginando che su partite territoriali sulle quali si è d’accordo, si possa lavorare senza il condizionamento degli steccati ideologici e partitici, ma dando priorità alle questioni strategiche per il futuro della nostra Provincia”.

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