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La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata celebrata a Casalmaggiore con un convegno molto partecipato sul tema della cyber violenza. L’organizzazione della serata è stata curata dalle socie del Soroptimist Club International in collaborazione con l’Innerwheel di Casalmaggiore, con i Lions Club di Casalmaggiore e Sabbioneta Nova Civitas, con i Rotary Club  Casalmaggiore, Viadana Sabbioneta e Casalmaggiore Oglio Po.

Grazie alla presenza di relatori qualificati e all’argomento di stretta attulità si è riempita la platea dell’Auditorium “Giovanni Paolo II” presso l’oratorio Maffei dove il parroco don Claudio Rubagotti ha accolto gli ospiti con la sua contagiosa simpatia. Dopo un ottimo apericena curato da Maurizio Ceresini, la presidente Carla Visioli ha presentato gli ospiti, coordinati dal giornalista Vanni Raineri, che prendendo la parola ha sottolineato che i dati statistici sui reati di femminicidio, al di là dei terribili avvenimenti  trattati quasi quotidianamente su media e social, sono in calo e l’Italia è superata in questa tragica classifica da altri Paesi europei.

Sono poi intervenuti l’avvocato Sara Berni, la scrittrice Marcella Boccia, il maggiore dell’Arma dei carabinieri Fabrizio Liberati e il luogotenente Giuliano Bertinelli. Il punto di vista legale e giurisprudenziale è stato esposto dall’avvocata Berni:  cybergstalking significa turbare pesantemente la libertà di una persona controllandone i movimenti e le conversazioni, perseguitandola e offendendola per gli eventuali difetti fisici anche minimi, estorcendo immagini anche a seguito di ricatto. E questo fenomeno innesca quello per certi aspetti ancor più grave del revenge porn, la porno vendetta che consiste nella condivisione pubblica di immagini o video privati di natura sessuale, frequentissimi sui siti pornografici. Vengono caricati da uomini che colpiscono le loro precedenti partner pubblicando video privati a sfondo sessuale.

Attenzione va posta anche alle immagini messe in rete modificate dall’intelligenza artificiale e per la violenza che i giovani e giovanissimi esprimono quando considerano la gelosia e il controllo  espressioni d’amore. E’ necessaria un’adeguata prevenzione, ma anche assicurare l’aiuto e l’assistenza verso le vittime che trovano la forza di ribellarsi e denunciare, e la giusta rieducazione dei responsabili. Il tutto coordinato a livello degli Stati Europei con una legislazione comune.

La scrittrice Boccia ha fatto riferimento a fatti di violenza avvenuti proprio nella zona che ha studiato in modo capillare, in particolare il femminicidio di Viadana ad opera di un 17enne che dopo aver contattato via internet una quarantasettenne, è riuscito a ottenere un incontro finito con la morte per soffocamento a mani nude della donna. Una violenza inaudita da parte di un adolescente che mai avrebbe lasciato immaginare tanta efferatezza. Boccia si è soffermata in particolare su questo aspetto della violenza dei giovani e dei segnali che dobbiamo imparare a cogliere per prevenire: mancanza di empatia, distorsione della percezione di sè e contenuti provenienti dai social.

Il maggiore Liberati si è soffermato sull’aspetto preminente della violenza di genere, che è culturale. Basta riflettere sul fatto che fino al 1987 la legislazione italiana contemplava il delitto d’onore. La scuola viene individuata come l’ambiente più adatto per trattare la tematica. Il fatto che le vittime si sentano ora maggiormente tutelate ha portato a un aumento esponenziale delle denunce. Le donne trovano all’interno dell’Arma persone, uomini e donne, preparate e formate in modo puntuale e dedicato.

Il luogotenente Bertinelli ha infine riferito esperienze personali riguardo suoi interventi in ambito scolastico a vari livelli, dalla primaria alla secondaria di primo e secondo grado. Ha raccontato episodi e comportamenti molto concreti e reali, riferendo di aver trovato vivo interesse e partecipazione piena da parte dei bambini e dei ragazzi. Al contrario ha riscontrato freddezza da parte delle famiglie, soprattutto dei piccoli al punto da essersi sentito costretto a mandare messaggi forti e chiari ai genitori tramite i loro figli. Si è quindi soffermato sui segnali inequivocabili che devono insospettire le donne riguardo il controllo operato dai loro compagni e mariti, cominciando dalle frasi che devono destare attenzione e allarme.

Il convegno è stato seguito con partecipata attenzione del pubblico.  Presente in sala il colonnello dei carabinieri Luigi Regni, ora in pensione, già comandante della stazione di Casalmaggiore, che ha  seguito il caso di Saman Abbas, la diciottenne di origini pakistane, uccisa dai suoi familiari il 1º maggio 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, perché aveva rifiutato un matrimonio combinato:  un tragico caso di violenza sulle donne che ha avuto risonanza nazionale e che ha profondamente segnato l’ex ufficiale dell’Arma.

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