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Oggi il capogruppo in Consiglio comunale di Fratelli d’Italia, Marco Olzi, e il vicecapogruppo Chiara Capelletti hanno depositato un’interrogazione riguardante i lavori di adeguamento sismico che sono ancora in corso alla Scuola Media Virgilio. L’intervento ha ottenuto quasi 5 milioni di finanziamento pubblico e ha lo scopo di mettere in sicurezza un plesso scolastico risalente agli anni Sessanta. Un intento senza alcun dubbio pregevole sia perché garantisce la fruibilità in sicurezza di una delle scuole con il più alto tasso di studenti a Cremona sia perché ristruttura, restituendo alla città un plesso scolastico che potrà così continuare la sua funzione ancora per molti anni.

Peccato che, come spesso accada con le Amministrazioni di centrosinistra che hanno governato Cremona, i buoni intenti si tramutino in soluzioni alquanto discutibili. Non solo esteticamente.

È così che dai sopralluoghi effettuati dal corpo insegnante nelle prime due aule delle sei interessate ai lavori, siano emerse delle sorprese (delle quali avremmo fatto tutti volentieri a meno): impossibile non notare le immense travi (foto centrale) che attraversano da parte a parte i due spazi scolastici nei quali studenti e professori dovranno muoversi. Travi che hanno la funzione di “tiranti” per consolidare la struttura dal punto di vista sismico. La scoperta ha sollevato preoccupazione sia tra docenti sia tra le famiglie, per il possibile impatto sulla qualità delle attività didattiche e la vivibilità degli spazi stessi.

Non si tratta dunque solo di una questione estetica – sebbene anche l’occhio voglia la sua parte soprattutto quando si tratta di luoghi pubblici dedicati ai nostri ragazzi ai quali dobbiamo almeno lo sforzo di restituire un ambiente di qualità nel quale trascorrere gran parte della propria giornata -, ma fa emergere problematiche funzionali e anche relative alla sicurezza.  La progettazione di interventi strutturali di questo tipo dovrebbe impegnare un’Amministrazione comunale nel cercare soluzioni capaci di bilanciare sicurezza, funzionalità e rispetto per l’ambiente educativo, garantendo la fruibilità degli spazi didattici, senza penalizzare alcuni rispetto ad altri. Chi si ritroverà in queste aule come vivrà la scuola e una normale giornata tra i banchi?

Per questo è stata depositata l’interrogazione: per conoscere il nome del responsabile del procedimento amministrativo che ha approvato un simile progetto; per capire chi ne era a conoscenza e se lo ha condiviso – e in che modo – con la dirigenza scolastica; per sapere se non vi fossero delle alternative meno impattanti ma che garantissero gli stessi standard di sicurezza e per comprendere quali siano state le motivazioni di questa scelta architettonica alquanto sui generis.

Infine, arrivati a questo punto, è essenziale sapere se si intenda intraprendere qualche azione per mitigare le criticità attuali, migliorando la situazione per andare incontro alle preoccupazioni legittime di docenti e famiglie. Da un’Amministrazione capace sempre di guardare la pagliuzza negli occhi degli altri, ma meno spesso le travi che l’accecano (è il caso di dirlo) ce lo aspettiamo.

 

Chiara Capelletti 

Marco Olzi

In allegato l’interrogazione completa

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