È da poco terminata la seconda Conferenza dei Servizi sull’ipotesi realizzativa di un impianto di biometano proposto da A2A e sostenuto dal Comune di Cremona. La Provincia, sentiti gli enti coinvolti che hanno concordato, ha dichiarato le integrazioni presentate da A2A insufficienti a consentire l’esame e l’approvazione del progetto e, ai sensi dell’art. 27 del d.l. 152/2006, se A2A volesse persistere nel realizzare l’impianto per la produzione di biometano, dovrebbe ricominciare le pratiche dall’inizio.
Dalla nuova documentazione era emerso che A2A aveva deciso di non realizzare la verifica di impatto sanitario richiesta da ATS Val padana adducendo la non obbligatorietà del documento, non garantendo pertanto la sicurezza sanitaria dell’impianto. Per questo motivo, e per molti altri, i Comuni di Bonemerse, sindaco Luca Ferrarini e Gerre de’ Caprioli, sindaco Michel Marchi, hanno depositato un diniego sanitario alla realizzazione.
“Allo stato – dichiarano i sindaci Ferrarini e Marchi – non era possibile accertare che un impianto così, nel contesto in cui è ipotizzato, non fosse dannoso per la salute e l’ambiente. Teniamo troppo ai nostri cittadini e al nostro territorio per assecondare e piegarci a interessi privati senza alzare la voce”.
Oltre a questo erano state presentate nuove osservazioni tra cui un dettagliato parere legale redatto per i due Comuni dall’avvocato Cristina Mandelli, esperta in materia ambientale, che ha rilevato diverse cause ostative al proseguo della procedura e al rilascio del provvedimento autorizzatorio.
“Siamo molto contenti – proseguono i due primi cittadini – di questo risultato e di esserci stati fin dal primo giorno, in quanto tutte le nostre preoccupazioni sono state fatte proprie dai vari Enti. È incoraggiante pensare che le procedure di verifica che regolano questi ambiti possano effettivamente analizzare la situazione reale e talvolta dire un no, che non è frutto della sindrome di nimby, come ci hanno detto, ma un no motivato volto a proteggere le nostre comunità, la nostra salute, per una vera transizione ecologica lontana da logiche speculative”.
Esultano i sindaci dei due Comuni confinanti con Cremona, tace invece quello del capoluogo, Gianluca Galimberti. e il suo vice Andrea Virgilio. Un silenzio imbarazzanto e assordante, dato che l’impianto è progetto nel territorio comunale di Cremona, in zona San Rocco.