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Chiediamo ai parlamentari un’inchiesta sulle energie rinnovabili: sulla terra va preteso il golden power.  La produzione di energia dalle fonti rinnovabili è speculazione non pubblica utilità
Tutti i dati lo dimostrano, comprese le decine di vertenze nei territori. I Tar sono intasati di cause, c’è spreco di denaro pubblico, non c’è un procedimento autorizzativo che abbia rispettato appieno le norme di legge. E c’è la violazione di numerose leggi in concorso fra loro.

Gli amministratori sono volutamente resi impuniti con la depenalizzazione dell’abuso di potere che è diventato prassi in molti Comuni.

Con la semplificazione delle autorizzazioni con la PAS (Procedura Abilitativa Semplificata) i proponenti sono invitati dalle stesse Province a presentare le istanze presso i Comuni che senza competenze adeguate finiscono per approvare in totale dispregio delle leggi con grave pregiudizio dei cittadini. Sindaci gabellieri del potere. Speculazione al posto di energia.

Prima delle conferenze di servizi viene siglato il patto di potere con il territorio. La pianificazione è assente secondo le previsioni di legge, ma ben presente nelle segreterie dei partiti che scelgono i territori da sacrificare.

E’ un giro di soldi pubblici immenso, gonfiato dai finanziamenti ulteriori deI FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e delle stesse Regione, Lombardia in testa, tutto a spese dei cittadini che per contro si trovano con costi delle utenze non sostenibili e con lavoro sempre più precario e a ritmi massacranti.

GOLDEN POWER PER LA TERRA

La terra è sottratta alla sua primaria ed essenziale funzione: produzione di cibo sano, aria e acqua pulita.
Invece possiamo documentare:
– consumo di suolo senza una legge approvata per fermarlo,
– aria cancerogena con due sentenze della Corte di giustizia Europea per PM10 e ossidi azoto, e un’infrazione in corso per PM 2,5,
– acqua di livello non sufficiente con presenza ovunque di pfas.
– riduzione della biodiversità dimostrabile con tanti contributi scientifici indipendenti
– correlazione ambiente e salute

CHIEDIAMO  UN’INCHIESTA PARLAMENTARE

Quando qualche parlamentare deciderà di occuparsene?
– Serve documentare che i contributi alle false rinnovabili sono aiuti di Stato.
– serve verificare l’evasione fiscale delle aziende agricole ad hoc
– serve documentare che gli ‘incentivi fine mai’ ledono la Bolkestein                                                   – -.serve chiedere il golden power della terra fonte di cibo, acqua e aria pulita

ED ECCO L’ENNESIMA FOLLIA

Scrivi JUWI leggi A2A, biometano, parchi fotovoltaici: il Lodigiano è terra di conquista ed esproprio privato.

La pubblica utilità si dovrebbe dimostrare. E’ una follia produrre energia sottraendo terra fertile, quando ci sono in alternativa tetti da coprire. Bisogna coltivare la terra fertile per produrre cibo, soprattutto in un territorio caratterizzato da percentuali a doppia cifra di consumo di suolo.

Prima ancora, si dovrebbe decidere per cosa serve l’energia: per mantenere l’economia fallimentare di oggi che arricchisce i ricchi e impoverisce i poveri?

A2A, che si considera lyfe company, e Juwi hanno avviato una collaborazione nel settore del fotovoltaico che prevede l’acquisto da parte di A2A Rinnovabili – società del Gruppo dedicata allo sviluppo e alla gestione di impianti green – del 100% di Juwi Development 12 S.r.l. e di Juwi Development 13 S.r.l., società che hanno ottenuto altre autorizzazioni per la costruzione e l’esercizio di due impianti solari nei Comuni di Boara Pisani (Padova) e Porto Viro (Rovigo).

D’altra parte l’accelerazione del capitalismo finalizzato a mantenere i profitti deve avere terra ed energia a poco prezzo. Ed ecco servita la norma di legge che introduce la pubblica utilità e gli incentivi pubblici. Politica al servizio del profitto.

UNA SENTENZA APRE UN VARCO SULLA PUBBLICA UTILITA’ MASCHERATA

Significativa la recente sentenza del TAR di Milano sul biometano di Maleo nel Lodigiano, che riporta oggettività di funzione degli impianti: biometano a Forsu (Frazione organica dei rifiuti solidi urbani) è un impianto di rifiuti, non di pubblica utilità, come tale indifferibile ed urgente.

I cittadini che si oppongono a questo sistema privatistico in affari si stanno ponendo l’obiettivo di incalzare nelle sedi competenti:
– la questione economica, perché milioni di euro pubblici sono distratti dai territori per diventare cassa per gli azionisti,
– la questione politica, perché le multiutilities dagli utili milionari sono partecipate dai Comuni che non tutelano l’interesse pubblico.

Maria Grazia Bonfante

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