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La stampa di regime esalta la vittoria di chi ha deciso di utilizzare ‘nel più breve tempo possibile’ i fondi derivanti dal risarcimento Tamoil per rifare il belletto a due piazze e poco più.

Premesso che proprio le risorse che saranno destinate ad alberature in tangenziale e le briciole che saranno destinate a progettazione su bandi sarebbero state utilizzate per semplici opere di rifacimento di sottoservizo in piazza Roma se non fosse intervenuta la nostra potente sollevazione popolare, chi oggi parla di ‘vittoria’, di ‘coraggio senza il quale non si è’ e dí ‘responsabilità’, non fa altro che assumersi la responsabilità di avere sprecato una grande occasione.

Di ‘condivisione autentica’, come ha sostenuto il capogruppo del Pd, non si è vista traccia. Semmai c’è stata una serrata mediazione, costruita sulla base di un finto percorso di ascolto che, sia per le modalità che per le tempistiche con cui si è svolto, è servito solo a legittimare quanto già l’Amministrazione aveva deciso. Un inutile giro di valzer per aggirare goffamente l’ostacolo della petizione popolare (non trattata come previsto dallo Statuto in tutti i suoi punti!).

Le opposizioni si sono fatte sostanzialmente mettere nel sacco da subito, prese dal terrore di essere condannate all’irrilevanza ed essere semplicemente scavalcate da un voto a maggioranza. Pur raccogliendo la piccola soddisfazione di aver contribuito a raddrizzare un po’ il tiro, rimane comunque l’amaro in bocca nel constatare che per la maggior parte degli schieramenti rappresentati in Consiglio comunale, i temi ambientali sono considerati una seccatura che ‘rallenta’ l’azione amministrativa.

Dilagano in compenso un approccio ideologico nei confronti dell’ambientalismo e un approccio antiscientifico che preoccupa perché genera una pericolosa sottovalutazione dei problemi.

Ma il surnatante è sempre lì, in falda, sotto i nostri piedi. E presto o tardi le evidenze metteranno in luce il vero coraggio di chi non teme l’isolamento e lotta per le proprie idee e l’irresponsabilità dei mediocri.

Grazie comunque a tutti coloro che ci sostengono e, anche in queste ore, continuano a lavorare con noi in difesa del nostro territorio.

 

 

Luigi Lipara

L'Editoriale

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