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Un portafoglio di 1.100 prodotti trasformati e customizzati, la gestione di 16.000 ettari coltivati in filiera controllata, un fatturato nel 2024 di 72 milioni di euro e un export in costante crescita: settant’anni dopo la sua fondazione, MartinoRossi S.p.A. si dimostra un esempio di impresa familiare capace di innovare, crescere e competere sui mercati globali, una realtà fortemente radicata nel territorio ma con una visione internazionale, che fa della ricerca e innovazione, della filiera e della sostenibilità le proprie leve strategiche.

Compie 70 anni MartinoRossi S.p.A., realtà di riferimento nella produzione di farine, ingredienti funzionali clean label, prodotti plant-based e proteici di alta qualità, privi di glutine, allergeni e OGM ottenuti da cereali e legumi coltivati in filiera controllata. 

Fondata nel 1955 da Martino Rossi a Gadesco Pieve Delmona, in provincia di Cremona, l’Azienda ha sede nello stabilimento di Malagnino a cui affianca un hub logistico a Grosseto, un centro di stoccaggio in Piemonte, una sede operativa e due piattaforme logistiche negli Stati Uniti. 

Con oltre 140 dipendenti, un catalogo che conta più di 1.100 prodotti trasformati e customizzati – presenti nei canali Industria, Horeca e Retail – un fatturato nel 2024 di 72 milioni di euro e un export in costante crescita che oggi rappresenta il 50% del volume d’affari complessivo, MartinoRossi è oggi tra le realtà più dinamiche e in espansione del panorama agroalimentare nazionale e internazionale.

Il racconto di MartinoRossi è quello di un successo costruito sull’incontro virtuoso tra innovazione e rispetto della terra. Una tradizione di famiglia che ha saputo evolvere e trasformarsi, rimanendo fedele ai propri valori, abbracciando le sfide della modernità e anticipando i cambiamenti del mercato, grazie a investimenti continui nella ricerca, nella tecnologia e nella sostenibilità.

Se quindici anni fa MartinoRossi era una realtà prevalentemente nazionale a conduzione familiare, che già faceva delle filiere il suo punto di forza, oggi siamo un’azienda fortemente innovativa proiettata verso l’internazionalizzazione, con una visione chiara e ambiziosa per il futuro – dichiara Stefano Rossi, amministratore delegato di MartinoRossi . Abbiamo rafforzato l’organizzazione interna investendo su nuove competenze e talenti, potenziato la presenza sui mercati esteri e continuiamo a investire in ricerca e sviluppo non solo di prodotto ma anche di processo e in ambito agronomico. Perché crediamo che il valore delle nostre radici sia il punto di partenza per crescere ancora.”

Alle radici del successo, la tracciabilità e il controllo della filiera

Nata come fornitore di mezzi tecnici e sementi per le aziende agricole, MartinoRossi compie la prima grande svolta industriale con l’intuito del fondatore Martino Rossi e del figlio Giorgio Rossi, attuale presidente dell’azienda, che alla fine degli anni ’90 decide di affiancare al commercio di materie prime e servizi agricoli tradizionali attività a valore aggiunto come stoccaggio, essiccazione, selezione e trasformazione di cereali e legumi. Questa visione porta alla realizzazione del moderno stabilimento di Malagnino, tuttora sede operativa e cuore pulsante dell’azienda.

Nel 2010 la scelta pionieristica di investire su una produzione OGM free totalmente priva di allergeni come glutine e soia tracciando di fatto una strada unica nel settore. Il laboratorio interno per il controllo qualità, il presidio diretto della filiera e l’adozione di rigorosi disciplinari di produzione hanno presto consentito all’azienda di distinguersi per sicurezza alimentare, tracciabilità e costanza qualitativa, elementi oggi più che mai imprescindibili.

Il modello integrato di filiera di MartinoRossi rappresenta uno dei principali punti di forza dell’azienda. Controlliamo direttamente ogni fase del processo produttivo: dalla scelta delle sementi, alla coltivazione nei campi delle nostre filiere italiane, passando per il raccolto, la selezione, lo stoccaggio, la trasformazione e infine il confezionamento delle materie prime a seconda dei diversi canali di destinazione – afferma Giorgio Rossi, Presidente di MartinoRossi S.p.A. –. Questo approccio ci consente di garantire una tracciabilità completa, un elevato standard qualitativo costante e un controllo rigoroso su ogni ingrediente che utilizziamo.”

Grazie a questo sistema, MartinoRossi si è affermata come fornitore di riferimento per le principali industrie alimentari italiane e internazionali. Le sue farine, grits, semilavorati e ingredienti funzionali clean label trovano applicazione in numerosi settori: dalla pasta al bakery, dalle bevande e prodotti vegetali agli snack, dalle salse ai surgelati.

Oggi MartinoRossi gestisce oltre 16.000 ettari coltivati in filiera controllata attraverso accordi con più di 700 aziende agricole partner distribuite tra Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Puglia. Ogni passaggio è supervisionato da un team di agronomi, raccolta e trasporto delle materie prime avvengono esclusivamente con mezzi dedicati in esclusiva, per prevenire ogni rischio di contaminazione. 

Tutte le attività in ambito agronomico si inseriscono nel più ampio progetto della Business Unit Campi d’Italia, nato per rafforzare il presidio diretto sulla filiera agricola. Questo progetto ha l’obiettivo di assicurare la produzione di materie prime di alta qualità, prive di allergeni e OGM, attraverso un controllo rigoroso lungo tutta la catena del valore. 

Investimenti in innovazione, le proteine vegetali e l’ingresso nella Grande Distribuzione

MartinoRossi, fin dal 1955, ha costruito il proprio percorso nel mondo B2B, che continua ad essere ancora oggi il core business dell’Azienda. Negli ultimi anni, MartinoRossi ha scelto di affiancare al suo business storico una strategia orientata anche al consumatore finale, attraverso lo sviluppo di brand proprietari

L’obiettivo è offrire prodotti che siano innovativi, sostenibili, distintivi e soprattutto coerenti con i valori dell’azienda. I brand Beamy, Goodly, Mr. Beans e Mais Corvino propongono soluzioni 100% vegetali, pensate per rispondere alle esigenze di chi cerca alimenti salutari, gustosi e versatili, adatti a ogni momento della giornata.

Parallelamente, l’Azienda ha sviluppato anche una gamma completa di prodotti dedicati al mondo del fuori casa, attraverso il brand MartinoRossi Professional. Un alleato prezioso per chi lavora nella ristorazione, il marchio offre ingredienti e preparati di alta qualità pensati per il canale Food Service (HoReCa).

L’ottimizzazione delle formulazioni plant-based, sia in termini di pulizia delle etichette e ingredientistica che di miglioramento del profilo nutrizionale, rappresenta oggi uno dei principali focus di MartinoRossi. 

Un obiettivo reso possibile dal ruolo dell’azienda come produttore di riferimento di proteine vegetali da estrazione naturale. MartinoRossi detiene infatti il controllo diretto su tutto il ciclo di produzione dal seme all’estratto in forma di concentrati o testurizzati, essendo il prodotto ottenuto da matrici botaniche che fanno già parte della propria filiera.

“La produzione interna dei concentrati proteici da legumi permette di utilizzarli in modo trasversale su tutte le gamme di prodotto per incrementare il loro contenuto proteico: dai medaglioni vegetali al purè proteico Beamy, alle creme spalmabili e snack dolci e salati Mr. Beans, fino ai Natural Plant Protein Goodly, proteine solubili in polvere nei gusti vaniglia e cacao, prive di glutine, zuccheri aggiunti e additivi, con un’etichetta corta e un’elevata versatilità.” – conclude Manuel Sirgiovanni, direttore generale MartinoRossi.

Sostenibilità e progetti per l’agricoltura del futuro

La sostenibilità è al centro della missione di MartinoRossi, che investe nell’innovazione per un’agricoltura sempre più efficiente e responsabile. Attraverso Agrifuture, un laboratorio a cielo aperto di 300.000 mq a ridosso della sede centrale a Malagnino, l’azienda sperimenta varietà, tecnologie e pratiche agronomiche innovative, come il sistema di sub-irrigazione brevettato Underdrip®.  Distribuendo l’acqua direttamente alle radici, riduce drasticamente lo spreco idrico fino al 60%, ottimizza l’uso delle risorse naturali e permette anche di applicare la tecnica della consociazione, massimizzando l’utilizzo del suolo e tutelando la biodiversità. L’impegno per il Pianeta si estende al progetto “MartinoRossi for the Planet” con la Onlus Environomica, che dal 2019 permette di compensare parzialmente le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto e la consegna dei prodotti, mediante la piantumazione di 12.000 alberi all’anno nella selva pluviale nel Nord della Colombia. Infine, MartinoRossi contribuisce attivamente alle comunità locali supportando un progetto di sviluppo agricolo in Uganda a fianco di Africa Mission, per aiutare le comunità del posto a raggiungere uno sviluppo rurale sostenibile, con l’obiettivo di contrastare povertà e disoccupazione. Tutte attività rendicontate nel Bilancio di Sostenibilità redatto secondo le nuove normative in materia e giunto alla sua quarta edizione.

MartinoRossi Spa nata negli anni 50, oggi è una delle principali aziende produttrici di farine, granelle, semilavorati e ingredienti funzionali a base di cereali e legumi senza glutine, soia e Ogm, servendo i maggiori gruppi alimentari internazionali. Oggi l’azienda rappresenta uno dei principali punti di riferimento a livello mondiale in fatto di ricerca e innovazione applicata al settore food. Nell’ultimo periodo MartinoRossi si è affacciata anche al mondo del confezionato rivolgendosi al canale retail proponendo prodotti plant-based e 100% vegetali con i brand Beamy, Goodly per la prima colazione, Mr. Beans e Mais Corvino

Per ulteriori informazioni: https://www.martinorossispa.it/ 

 

INDAGINE ASTRARICERCHE PER MARTINOROSSILa ricerca MartinoRossi–AstraRicerche fotografa l’evoluzione a tavola:  un futuro più vegetale e più consapevole

Gli italiani guardano al futuro con sempre maggiore attenzione a ciò che mettono nel piatto: meno carne, più alternative vegetali, più attenzione a salute e sostenibilità. È quanto emerge dalla ricerca commissionata da MartinoRossi ad AstraRicerche, che fotografa un’Italia in evoluzione: nei prossimi 5-10 anni, l’alimentazione onnivora perderà terreno (dal 56% al 38%), mentre cresceranno le diete flexitariana e vegetariana (dal 14% al 22%). Il 45% degli italiani vuole aumentare il consumo di prodotti a base vegetale, e oltre il 70% di chi sceglie plant-based si dichiara soddisfatto per gusto e ingredienti. In questo scenario, si consolida il ruolo di MartinoRossi come punto di riferimento nella produzione di ingredienti e prodotti vegetali di alta qualità, privi di allergeni come glutine e soia, senza OGM, da filiera controllata.

Gli italiani guardano al futuro e scelgono meno carne, più prodotti vegetali, etichette corte, salute e sostenibilità. È questo, in estrema sintesi, quanto si evince dall’indagine che MartinoRossi – realtà di riferimento nella produzione di farine, semilavorati, ingredienti funzionali clean label, proteici e prodotti plant-based di alta qualità, privi di allergeni come glutine e soia,  OGM ed ottenuti da cereali e legumi coltivati in filiera controllata – ha commissionato ad AstraRicerche, che ha condotto lo studio nel giugno 2025 su un campione di oltre 1.000 persone rappresentativo della popolazione italiana tra i  18-70 anni.

Stili alimentari oggi…e domani?

L’analisi delle interviste evidenzia come, sebbene la maggior parte degli italiani segua ancora un’alimentazione onnivora (56%), seguita da una dieta mediterranea (30%) apprezzata per i suoi benefici sulla salute, si stia orientando verso modelli più vegetali o Plant based. Un esempio sono le diete flexitariana o vegetariana, che coinvolgono attualmente circa il 14% della popolazione, ma segnalano un interesse crescente, ancora tutto da svilupparsi e consolidarsi.

Questo lo si evince dal fatto che le fonti proteiche vegetali iniziano a trovare sempre più spazio tra i consumatori: la maggioranza le consuma con una frequenza settimanale di 1-2 volte (37%) o 3 o più volte (34%). Solo il 29% ne fa un uso più sporadico.

Uno sguardo al futuro consente di intravedere un cambiamento significativo nei gusti e sensibilità alimentari. La ricerca ha infatti indagato le previsioni e i desideri legati all’alimentazione da qui a 2 anni e poi a 5-10 anni. Ne emerge un chiaro orientamento verso una dieta più flessibile e con una presenza minore di prodotti di origine animale. Si prevede, infatti, una progressiva e significativa diminuzione dell’alimentazione onnivora, che dovrebbe passare dal 56% attuale al 42% tra 2 anni e al 38% tra 5-10 anni. Parallelamente, crescono la dieta mediterranea (dal 30% al 38% tra 2 anni e al 39% tra 5-10 anni) e l’alimentazione flexitariana e vegetariana che passa dal 14% attuale al 20% tra 2 anni e al 22% tra 5-10 anni. 

A conferma di questa tendenza, emerge una forte intenzione di aumentare il consumo di alimenti di origine vegetale, espressa dal 45% del campione, con un picco significativo tra le donne della Gen Z (61%) e di incrementare l’assunzione di fibre (36%).

In parallelo molti dichiarano l’intenzione di ridurre il consumo di prodotti di origine animale (35%), lieviti (35%), lattosio (33%) e carboidrati (30%). Dati che confermano il desiderio di un’alimentazione più leggera, vegetale e attenta agli ingredienti percepiti come problematici.

Flexitariani e vegetariani

Entrando nel dettaglio dei diversi modelli alimentari, la dieta flexitariana – caratterizzata da un’alimentazione prevalentemente vegetale, con un moderato consumo di carne e pesce – gode di una percezione ampiamente positiva.

La maggioranza degli intervistati la associa a benefici per la salute e il benessere (60%), oltre che ad un minore impatto ambientale (57%). Inoltre, il 54% del campione la considera facile da seguire e non eccessivamente restrittiva, al contrario di altre diete. 

Non sorprende quindi che l’interesse verso la dieta flexitariana sia elevato: il 45% degli intervistati si dichiara propenso a diventare flexitariano o a continuare ad esserlo, con una maggiore incidenza tra le donne e le fasce d’età più mature. Solo il 26% si dichiara contrario, mentre  il 29% è ancora incerto.

Diverso il quadro per quanto riguarda la dieta prettamente vegetariana, apprezzata soprattutto per motivazioni etiche (57%) e ambientali (53%), mentre suscita tuttavia maggiori perplessità sul piano nutrizionale e degli ingredienti utilizzati in etichetta.

Le alternative vegetali

Un altro aspetto esplorato dalla ricerca riguarda la conoscenza e il consumo dei prodotti plant-based, ovvero quegli alimenti di origine vegetale che assomigliano a prodotti di origine animale come carne, latte, formaggio o uova, ma sono fatti interamente con ingredienti di origine vegetale.

La familiarità con questi prodotti è in forte crescita tra i consumatori italiani: il 17% degli intervistati dichiara di consumarli attualmente, il 12% li ha provati almeno una volta   mentre il 31% li conosce pur non avendoli ancora sperimentati. Solo il 12% non ne ha mai sentito parlare. I prodotti più conosciuti sono i burger vegetali (59%), le bevande vegetali (54%) e gli yogurt vegetali (54%).

Anche in termini di acquisto e preparazione emergono abitudini consolidate: il 59% dei consumatori preferisce acquistare prodotti plant-based già pronti da cuocere, mentre il restante 41% si divide tra chi ama prepararli da zero e chi opta per semilavorati da preparare a casa.

La soddisfazione per queste alternative è generalmente alta: il 73% si dice soddisfatto degli ingredienti e del profilo nutrizionale, il 70% del gusto. La reperibilità e la varietà dell’offerta sono giudicate complessivamente buone, pur con margini di miglioramento, soprattutto sul fronte dell’innovazione.

Le motivazioni che spingono al consumo sono molteplici e si intrecciano: dalla curiosità e desiderio di sperimentare nuovi sapori (44%), all’etica e alla sostenibilità (40% per il benessere animale, 35% per l’ambiente), fino ai benefici per la salute, come il basso contenuto di grassi o colesterolo e l’apporto di fibre e proteine alternative.

Permangono tuttavia alcune barriere: la percezione che si tratti di prodotti troppo processati (30%) o con una lista ingredienti troppo lunga (21%), e i prezzi considerati elevati (28%).

Nel momento dell’acquisto, i consumatori si rivelano attenti e informati: il 43% dichiara di leggere con attenzione la lista degli ingredienti, seguita dal preferire prodotti con data di scadenza lunga, Paese d’origine, valori nutrizionali e assenza di allergeni.

Tra le caratteristiche più apprezzate spiccano l’essere 100% vegetali, ricchi di fibre e ricchi di proteine, privi di additivi e coloranti, sostenibili e senza OGM, oltre alla praticità di preparazione.

“I risultati di questa ricerca ci hanno ulteriormente incoraggiati nel proseguire il nostro percorso all’insegna dell’innovazione, con un’attenzione particolare alla trasparenza e semplicità degli ingredienti. I nostri prodotti sono ricchi di proteine e fibre, vantano una lista ingredienti corta oltre che essere buoni e per tutti, in quanto totalmente privi di allergeni. Questo approccio va proprio nella direzione di superare le barriere e i pregiudizi che ancora oggi accompagnano le proposte vegetali, spesso percepite come troppo restrittive o con una lista ingredienti molto lunga e con presenza di diversi allergeni. Siamo felici di vedere che nel futuro sempre più persone saranno pronte ad abbracciare un’alimentazione più sana, inclusiva e sostenibile” dichiara Stefano Rossi, amministratore delegato di MartinoRossi.

 

 

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