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L’Unione Sindacale di Base è venuta a conoscenza che la Cooperativa Carità e Lavoro, “espressione della Caritas Cremonese” ha licenziato, senza colpo ferire e senza alcuna interlocuzione, al pari dei vecchi padroni delle ferriere, due lavoratori, entrambi con moglie e figli a carico ed in servizio da parecchi anni. Uno di loro ha un età, 59 anni, che non lo favorisce certamente nella ricerca di un nuovo impiego. Convocati questa mattina, per un incontro con il presidente della Cooperativa, si sono visti consegnare una lettera con la quale veniva loro comunicato il licenziamento, per giustificato motivo oggettivo, con effetto immediato. Ma quella che licenzia non è una Cooperativa che gestisce progetti di inserimento o reinserimento lavorativo e che lo fa in sinergia con Caritas Cremonese? E perché non licenziarli solo con un banale sms, come usa di questi tempi, anziché perdere del tempo consegnando una lettera formale nelle mani dei lavoratori? Forse per sentirsi più “caritatevoli”?

Ci rifiutiamo di credere che non fosse possibile, considerate le innumerevoli attività che Caritas svolge attraverso i suoi bracci operativi, le Cooperative Carità e Lavoro e Servizi per l’accoglienza, impiegare diversamente i due lavoratori licenziati, anche tenuto conto che ultimamente si sono dimessi, volontariamente(?), almeno altri tre dipendenti.

Come Sindacato non staremo certamente a guardare!

Chi tocca uno, tocca tuti!

 

USB Cremona- Mantova

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