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La plastica ha sostituito carta e cartone, i libri ormai servono solo per arredare le pareti, i romanzi si scrivono e si leggono al computer, la posta tradizionale è sostituita da quella informatica, persino la denuncia dei redditi è divenuta digitale eppure in Italia il consumo di carta rimane su livelli allarmanti (più di dieci chilogrammi di carta all’anno per persona). A ben guardare però la carta igienica rappresenta più della metà di questi consumi, visto che ogni italiano ne consuma 70 rotoli ogni anno, pari a 6,3 Kg (per un totale di tre milioni di alberi che finiscono nello sciacquone). Questo significa che forse molti dei nuovi italiani non hanno ancora compreso le funzioni del bidet oppure che la stitichezza diffusa è ormai un lontano ricordo.

A  fronte di un consumo di carta igienica che appare un tantinello eccessivo, ci permettiamo allora una modesta proposta: se gli editori dei quotidiani decidessero di utilizzare una carta più morbida dell’attuale e quindi in grado di poter venire utilizzata anche per l’igiene personale, forse le cose potrebbero cambiare, con un grande vantaggio sia di tipo commerciale che ecologico che economico.

Va poi considerato che certa carta stampata potrebbe direttamente venire appesa di fianco al gabinetto senza neppure venire sfogliata. Carta da cesso, si diceva una volta.

 

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