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La lista civica Novità a Cremona torna sul tema degli alloggi pubblici. Lo fa con una mozione, primo firmatario Alessandro Portesani, capogruppo della stessa lista in Consiglio comunale, in cui si chiede la messa a disposizione di alloggi comunali inutilizzati al terzo settore per il contrasto strutturale all’emergenza abitativa e l’accompagnamento all’autonomia.
“Il fenomeno dell’emergenza abitativa e della grave marginalità sociale presenta caratteri strutturali e richiede risposte pubbliche capaci di superare una gestione esclusivamente emergenziale – spiega Portesani nel presentare la mozione -. Il Comune di Cremona dispone di un patrimonio immobiliare pubblico che, in parte, risulta oggi non utilizzato, anche a causa della necessità di interventi di ristrutturazione o adeguamento. Si tratta di alloggi che restano chiusi mentre l’emergenza abitativa cresce. Sul territorio, inoltre, operano soggetti del terzo settore che svolgono quotidianamente attività di accoglienza e accompagnamento sociale, maturando una conoscenza diretta e continuativa dei bisogni abitativi e delle fragilità presenti”.“Per questo – prosegue il capogruppo di Novità a Cremona – vogliamo impegnare il Sindaco e la Giunta comunale a predisporre e pubblicare, entro sei mesi, un avviso pubblico finalizzato all’assegnazione, in via sperimentale, di un numero minimo di almeno cinque alloggi comunali oggi non utilizzati, prioritariamente tra quelli attualmente esclusi dall’assegnazione per la necessità di interventi di ristrutturazione, mediante concessione o convenzione a soggetti del terzo settore, con destinazione esclusiva al contrasto dell’emergenza abitativa e della grave marginalità”.

“Ed inoltre a selezionare, ai fini dell’assegnazione, alloggi che presentino uno stato di conservazione tale da rendere sostenibili gli interventi di recupero, evitando il ricorso a immobili che richiedano opere strutturali o investimenti sproporzionati rispetto alle finalità sociali dell’iniziativa”, continua Portesani.

Nella mozione si chiede anche di privilegiare, nella valutazione delle proposte progettuali, quelle che promuovano percorsi strutturati di accompagnamento all’autonomia delle persone accolte e che inseriscano l’intervento abitativo all’interno di un progetto sociale complessivo e individualizzato, con obiettivi verificabili nel tempo.

E di prevedere modalità di affidamento che favoriscano la diversificazione dei soggetti affidatari degli immobili e la messa in rete delle competenze del terzo settore, anche attraverso partenariati o progetti condivisi, al fine di affrontare in modo integrato situazioni complesse di accompagnamento all’autonomia.

“Chiediamo infine – conclude Portesani – di valutare, sulla base degli esiti della sperimentazione, la possibilità di stabilizzare nel tempo tale modalità di utilizzo del patrimonio comunale e di promuovere analoghi strumenti di collaborazione anche con altri soggetti pubblici proprietari di patrimonio abitativo sul territorio, quali Aler e Fondazione Città di Cremona”.

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Edoardo Raspelli

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