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Circa l’impianto di biometano in cantiere a San Giovanni in Croce sul confine con Casalmaggiore e Martignana, il consigliere Toscani (‘La Provincia’04/09/25) chiede se i Comuni limitrofi siano stati coinvolti e informati. Posso rispondere io poiché, dopo l’uscita della notizia a marzo 2025  (certo letta anche dai sindaci e dallo stesso Toscani) e il confronto a quattro nella sede del Comune di San Giovanni tra la scrivente, il Sindaco, l’assessore Galli e l’architetto Castellini, ho contattato tra altri sindaci e assessori anche il sindaco di Solarolo Ceresini e quello di Martignana Gozzi che ho incontrato per cinque volte in un mese. Sono stata ascoltata, sopportata, niente più.   

Toscani, che constata “un viavai di camion pazzesco sull’Asolana già congestionata di traffico pesante”, sa bene che questi impianti comportano un forte aumento progressivo di traffico pesante perché vivono h24 dei conferimenti dei reflui e dei rifiuti da trattare e delle riallocazioni a scopo spandimento del digestato prodotto. ”7/8 automezzi al giorno per 5 giorni/settimana”: così nell’ articolo si tranquillizza il consigliere e, con l’occasione, i lettori nell’ampia mezza pagina dedicata all’argomento e costruita su un gioco delle parti finalizzato a far sì che il colpo alla botte della tanto rassicurante quanto improbabile risposta azzeri quello al cerchio del tardivo sussulto di preoccupazione del consigliere Toscani.

Ma i conti non tornano, oppure si mettano questi numeri nero su bianco coram populo in una pubblica assemblea. Perché non è vero quanto poi si aggiunge che i lavori siano stati “presentati ufficialmente nel 2022 a cittadini e amministratori”. Non c’è stata informazione e coinvolgimento dei cittadini ad esempio, come si usa, con una pubblica assemblea. E ciò inficia il progetto, come dettano la Convenzione di Aarhus, oggi legge dello Stato, la L 241/90, il Dlgs 14/03/13 attuativo della legge anticorruzione 190/12, il Dlgs 152/06, il Dlgs 195/05 attuativo della direttiva 2003/4/Ce. Ne risulta per i sindaci l’obbligo imprescindibile di informare e soprattutto di favorire la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini, perché parliamo di progetti altamente impattanti su salute, qualità della vita, viabilità, inquinamento di aria, falda e dei suoli trattati con digestato, diminuzione della biodiversità, e non di giardini o parchi per bambini in gita, come si suggerisce nell’articolo, essendo i bambini e i ragazzi insieme ai fragili le prime vittime designate. 

PS.Rappresento il ‘Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell’ospedale di Cremona’ i cui obiettivi hanno molto a che vedere con l’impatto su salute e ambiente prodotto dalla proliferazione sul nostro territorio di questi impianti di biogas/metano, proliferazione in ragione della quale ci sarà ancora più bisogno di sanità per tutti e di un ospedale generalista che faccia fronte ai problemi del territorio e non scarichi l’utenza su servizi che mancano all’appello. 

 

Rosella Vacchelli

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