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Da sempre maglia nera per le morti sul lavoro, la Lombardia piange oggi,  martedì 8 aprile, la tragica scomparsa di un altro operaio. Il grave infortunio si è verificato in mattinata a Roncadello, frazione di Casalmaggiore, dove un operaio di 58 anni, Domenico Braga di Gussola è deceduto all’interno dello stabilimento dell’azienda Biacchi che opera nel settore del giardinaggio. L’uomo è stato trovato ormai esanime sotto una pressa utilizzata per la compattazione del cartone. Nessuno dei colleghi avrebbe assistito direttamente all’incidente e la dinamica dell’accaduto è ora al vaglio dei carabinieri e dell’Ats Val Padana.

L’allarme è scattato pochi minuti dopo le 10, in via Cà de Bruni dove ha sede l’azienda. La centrale operativa ha inviato sul posto un’ambulanza, un’automedica e una squadra dei Vigili del Fuoco. Purtroppo, all’arrivo dei soccorritori, per l’operaio non c’era già più nulla da fare: i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Sono in corso gli accertamenti per chiarire le cause dell’incidente: non si esclude l’ipotesi che il 58enne possa aver accusato un malore prima di essere schiacciato dal macchinario.

Secondo l’osservatorio Vega su sicurezza e ambiente, la provincia di Cremona è da bollino rosso, al dodicesimo posto tra le 24 italiane con il peggiore di indice di infortuni mortali: 6,5 ogni milione di di occupati.

Angelo Raimondi, segretario provinciale della Filcams Cgil Cremona, in mattinata si è precipitato a Casalmaggiore non solo per esprimere solidarietà e portare le condoglianze del sindacato alla famiglia della vittima. Voleva essere «sull’ennesimo posto di lavoro in cui un uomo è entrato in salute senza poter fare più ritorno a casa: è una sconfitta per tutti».

Ivan Zaffanella, segretario Cisl Asse del Po, fa un richiamo forte alla «prevenzione e formazione» e, soprattutto, a maggiori controlli da parte degli ispettori del lavoro «per consentire verifiche costanti». Germano Denti, coordinatore territoriale della Uil, si dice «sconfortato»: «Se siamo ancora purtroppo a questo punto, mi sento di dire che siamo un po’ tutti colpevoli. Staimo facendo abbastanza?».

La comunità di Gussola è sotto choc. «Non voglio entrare nel merito dell’episodio singolo, perché le indagini sono in corso e verranno accertate eventuali responsabilità dagli organi competenti – ha commentato il sindaco Stefano Belli Franzini -. Resta l’amarezza per l’ennesima vittima sul luogo di lavoro». Le morti bianche «rappresentano una tragedia inaccettabile che colpisce non solo le vittime, ma intere famiglie, comunità e il tessuto stesso della nostra società. Ogni vita persa mentre si svolge il proprio dovere, è una ferita profonda che ci interpella tutti: istituzioni, imprese, sindacati e cittadini. La sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto fondamentale e un dovere irrinunciabile».

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