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Alle elezioni dell’8 e 9 giugno 2024, era stata confermata sindaco Maria Maddalena Visigalli, medico, che il prossimo 31 agosto compirà 72 anni. Sconfitto per un solo voto, ma forte di schede nulle che giustificavano impugnazione e riconteggio dei voti, il suo sfidante Albino Gorini, 78 anni, aveva presentato ricorso al Tar di Brescia, respinto lo scorso 11 dicembre. Gorini, docente universitario, già presidente nazionale della Fisba Cisl e vicepresidente dell’Enpaia, Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, non si era dato per vinto. Aveva impuganto la sentenza del Tar al Consiglio di Stato che però oggi ha confermato quel pronunciamento. Cala così il sipario su una vicenda politico-amministrativa che ha fatto discutere e che ha innescato polemiche.

Tra le due sentenze, quella di primo grado e quella odierna, tra Visigalli e Gorini c’è stato infatti un vivace scambio di battute in Consiglio comunale. Il sindaco aveva accusato Gorini di costringere l’Amministrazione a sostenere le spese legali per fronte dei due ricorsi. Gorini, capogruppo della lista d’opposizione ‘Amo Grumello e il suo territorio’, aveva replicato che il primo cittadino avrebbe potuto e dovuto pagare di tasca propria tali oneri.

Gorini si era reso protagonista anche di una singolare iniziativa. Aveva preparato un manifesto che aveva appeso nella bacheca del suo gruppo consiliare in piazza a Grumello, in cui erano in mostra le due schede analizzate nel ricorso. ”Nella prima c’è un voto alla mia lista con preferenza nello spazio riservato all’altra, ma il nome scritto è quello di un mio candidato consigliere – spiega Gorini -. In questo caso di regola si annulla il voto di preferenza ma si tiene valido quello alla lista. Nell’altra scheda non è espresso un voto di lista, ma la volontà dell’elettore è manifesta, dato che sono scritti i nomi di due miei consiglieri, benché uno dei due sia nello spazio riservato all’altra lista. Purtroppo il Consiglio di Stato ha respinto tale interpretazione, lasciando che questa vicenda singolare si chiuda così”.

 

 

 

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