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Centropadane S.r.l.: eseguiti i quattro licenziamenti. Chiarezza sul destino della società.
Abbiamo letto con grande preoccupazione il comunicato di Marco Tencati della UILTUCS UIL di Cremona attraverso il quale i dipendenti di Centropadane, per la prima volta, si rivolgono pubblicamente con compostezza e rispetto ai soci per esprimere la loro amarezza per la situazione che stanno vivendo da mesi, insieme alla richiesta di chiarezza sul futuro dell’azienda.
Colpisce la mancanza di comunicazione tra i soci, il Consiglio di dmministrazione, il Direttore generale e i dipendenti, questi ultimi chiamati a portare il peso più grave di una crisi che si sta trascinando nella sostanziale indifferenza di chi ha la responsabilità di agire e non lo fa.

Nei mesi scorsi abbiamo evidenziato come la Provincia di Cremona nel 2024 e nel 2025 abbia contribuito ad aggravare notevolmente il quadro economico della società, affidando a professionisti esterni incarichi per centinaia di migliaia di euro che avrebbero potuto essere svolti dalla società Centropadane, viste le competenze tecniche.

Il 30 luglio in Consiglio provinciale ci siamo opposti alla “presa d’atto” dell’insostenibile piano industriale predisposto dai vertici della società, con il quale si vuole scaricare tutti gli oneri del risanamento sui lavoratori, mantenendo invariati i compensi del Direttore generale e del Consiglio di amministrazione.

Abbiamo pubblicamente chiesto al Presidente della Provincia di bocciare il Piano di Risanamento e di impegnarsi insieme agli altri soci a mettere in campo azioni di rilancio della società. A nulla è valsa la tiepida lettera inviata da Roberto Mariani ai vertici della società che non ha fermato i licenziamenti di quatto lavoratori, a cui si sono aggiunte altre dimissioni spontanee. Come ampiamente prevedibile i 4 ex lavoratori licenziati oggi non sono più in azienda. Una pesante perdita di know how e di esperienze difficilmente reperibili sul mercato, che rischia di indebolire ulteriormente l’operatività della società.

Ed ora apprendiamo dalla stampa che il presunto e revisionato piano di risanamento verrà presentato al socio Provincia di Brescia il 16 settembre senza essere presentato preventivamente al Consiglio provinciale. Questo la dice lunga sulla considerazione che i vertici della Provincia di Cremona hanno nei confronti, non tanto delle minoranze – che potrebbe essere comprensibile – ma del Consiglio stesso.

Ma tale comportamento non ci stupisce più di tanto: nei mesi scorsi abbiamo depositato due ordini del giorno e chiesto ripetutamente al Presidente di convocare il consiglio provinciale per poterli discutere. Ma ad oggi tutto tace, nonostante il piano di risanamento aggiornato!

Noi ribadiamo un concetto fondamentale: le persone che lavorano per Centropadane S.r.l. e le loro famiglie meritano considerazione e rispetto. Troviamo inaccettabile dal punto di vista sociale e politico che chi riveste ruoli pubblici si sottragga al confronto e rifugga dalle proprie responsabilità.

Rinnoviamo quindi l’invito al presidente Mariani di convocare urgentemente il Consiglio provinciale al fine di discutere gli ordini del giorno presentati e illustrare il nuovo piano di rilancio della società.

Chiediamo altresì al presidente Mariani che nello stesso consiglio provinciale siano convocati per un’audizione il Cda e il Direttore di Centropadane Srl, in modo che si possa fare chiarezza su questa grave e triste vicenda che ha coinvolto il nostro ente e il nostro territorio.

Valeria Patelli

Gianni Rossoni

Filippo Raglio

consiglieri del Gruppo Centrodestra per Cremona

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