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Egregio Direttore,
domenica si terranno le elezioni del presidente della Provincia e del consiglio provinciale. Com’è noto, sono stato fin dall’inizio un fautore di una lista che potesse vedere insieme parti politiche che in questi anni si sono contrapposte. Il motivo? Creare le condizioni del rilancio di un ente in sofferenza, le cui cause sono molteplici.
La prima è la riforma a metà che ha lasciato le Province nel limbo, e che invece necessiterebbe di una legge che stabilisse cosa dovranno essere e fare nel futuro. Ma l’attuale Governo, schiacciato tra autonomia e premierato, non ha in programma questa necessità.  L’idea di pensare ad enti di area vasta, dando ruolo ai sindaci e agli amministratori, era una idea valida. Ma la ripartizione delle competenze, le risorse che mancano (vedi gli ultimi tagli del governo Meloni), personale non adeguatamente valorizzato, non hanno consentito di raggiungere l’obiettivo. Se a questo aggiungiamo le divisioni della politica, abbiamo ottenuto il risultato di un ente che, invece di essere protagonista, è stato parte e vittima del problema.
Ma sia chiaro: non si devono ricercare nei singoli le responsabilità.
Piuttosto l’occasione di questa elezione poteva essere il momento giusto per condividere tra sindaci, amministratori, realtà sociali ed economiche le difficoltà e gli obiettivi di un rilancio.
Purtroppo così non è stato. Peccato.
Gli amministratori domenica sceglieranno tra due presidenti (molto diversi tra loro) e due liste. La ritengo un’occasione mancata, ma sono fermamente convinto che quanto non si è riusciti a costruire per questo appuntamento, si possa fare dopo.
Bene quindi ha fatto Roberto Mariani, candidato alla presidenza della lista “Per una Provincia unita”, in sintonia con gli amministratori candidati in questa lista, a dire che, se eletto, cercherà il coinvolgimento di tutti i consiglieri eletti. Mi sembra il giusto messaggio al quale mi permetto di aggiungere la necessità di sapere valorizzare ciascun territorio, attraverso il rafforzamento e il riconoscimento delle aree omogenee e delle loro specificità.
Non serve una Provincia che “frena” ma che sostiene e accompagna i processi virtuosi e i punti di forza. Anche così si accompagna lo sviluppo e ci si rafforza nei confronti di Regione e Governo.
In ultimo, mi permetta il ringraziamento al presidente uscente Mirko Signoroni che ha operato in un momento affatto semplice caratterizzato dal covid e dall’aumento dei citati energetici e delle materie prime che hanno reso il tutto ancora più difficile.
Buon voto dunque agli amministratori dei nostri territori.
Matteo Piloni
consigliere regionale

L'Editoriale

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