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Gli studenti e le studentesse di prima generazione, ossia coloro che nella loro famiglia sono i primi/le prime ad affrontare un percorso universitario e raggiungere la laurea, rappresentano una componente silenziosa ma consistente della popolazione universitaria dell’Università Statale di Milano. Per tali studenti e studentesse, l’accesso e la frequenza universitaria non sono soltanto un percorso di apprendimento, ma piuttosto un processo complesso che ridefinisce le dinamiche familiari e sociali, trasformando immaginari, aspettative e prospettive sia a livello personale che intergenerazionale.

In molti casi, i PrimaGen affrontano difficoltà non solo di tipo economico, ma che derivano dal loro background culturale talvolta eterogeneo rispetto a quello universitario e dalla carenza di supporto familiare, dal momento che i genitori non conoscendo la vita accademica non sono in grado di consigliarli o aiutarli. Tuttavia, la loro esperienza rappresenta un’importante opportunità di cambiamento: attraverso il successo accademico, i PrimaGen possono diventare agenti di mobilità sociale, contribuendo a modificare la percezione e il ruolo della formazione universitaria all’interno delle loro famiglie e comunità. In tal senso l’università diventa per questi studenti e studentesse – soprattutto per i PrimaGen con una biografia migratoria –   uno strumento utile per ridisegnare la propria condizione sociale e aspirare a migliorare le proprie condizioni di vita; non solo uno spazio di apprendimento, ma anche un luogo di mobilità sociale e un centro culturale di costruzione di politiche eque e altamente inclusive.

Il progetto che coordino – PrimaGen, Studenti di prima generazione. Inclusione, valorizzazione, supporto – intende non solo promuovere l’inclusione e sostenere la regolarità delle carriere di questi studenti e studentesse ma anche valorizzare il loro punto di vista “altro” sul mondo universitario. 

Il metodo etnografico che utilizziamo noi antropologi,  che si avvale di interviste in profondità, ci permette di ascoltare le singole storie di vita e di ricomporre e proporre nello spazio pubblico una contronarrazione rispetto alla narrazione sociale prevalente che discute l’utilità del titolo del studio per l’accesso al mondo del lavoro e passa sotto silenzio il valore formativo ed umano del percorso universitario. L’università, infatti, si configura per i PrimaGen non come un destino o un fatto naturale, come per i figli di laureati, ma come un investimento, una scelta importante, una possibilità di emancipazione se non di “resilienza”, come abbiamo sentito in alcune interviste dalla voce dei giovani migranti.

Con questo progetto non intendiamo quindi creare una nuova categoria o targetizzare una parte della popolazione universitaria ma piuttosto favorire un approccio massimamente inclusivo dentro alle politiche di orientamento universitarie  e dare visibilità all’importante ruolo sociale e culturale che ancora l’Università svolge e che costituire una parte importante della didattica se non il significato più profondo del nostro essere docenti.  

 

Angela Biscaldi

Sotto il link con la locandina del progetto PrimaGen

PRIMA GEN FLYER (1)

 

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