Dai vampiri ai cannibali il passaggio mi sembra logico, naturale, consequenziale rispetto al precedente articolo. Certo che è una “bella fortuna” imbattersi contemporaneamente nei vampiri e nei cannibali a Cremona.
(A) “Va beh tu adesso mettiti in posa e veloce per favore che ho poco tempo, ma non così (foto centrale) , e neanche così (foto 2) . Insomma sai bene in quale posa ti devi mettere, quella che ti ha resa famosa nella storia, non farmelo ripetere. Così va meglio (foto 3), le zampe anteriori congiunte, anche se non completamente visibili nella foto. Ma è vero che preghi quando assumi questa postura , similmente agli umani, per cui ti hanno dato il nome specifico di “religiosa“?
(M)”Veramente anche quello generico di “Mantide”, dal greco Mantis che significa profeta o indovino.”
(A) “Ma profeta di chi?”
(M)”La postura è un atteggiamento riposante, ma anche di vigile attesa della preda. Io prevedo dunque quale sarà il miglior momento per l’attacco. Me ne sto immobile e ben mimetizzata tra le foglie, i rametti (mimetismo criptico) , affinché l’animale cacciato, di solito un insetto, non si accorga affatto della mia presenza. Al momento opportuno faccio un balzo, lo ghermisco e poi lo divoro. In questo senso sono una predatrice formidabile. Generalizzando, indico la via metaforica o reale per risolvere problemi impegnativi nella vita. Concretamente aiuto i bambini a ritrovare la via di casa dopo che l’hanno smarrita nella selva oscura, e a riconoscere la tana del lupo cattivo per evitarlo. Quindi ai siciliani indico la via per Palermo.”
(A) ” Te ne intendi di vie, dunque.”
(M)”Non solo, trovarmi in una casa o in un giardino è benaugurante anche perché, nutrendomi di tanti insetti compresi i grilli, libero il territorio da quelli nocivi. E se mi sogni è un ottimo presagio: ti attende un evento importante nella vita per il quale i miei consigli potranno tornarti utili, e ricorda anche che io i sogni posso realizzarli”.
(A) “Qua però stiamo entrando in una dimensione magica, e le parole profeta e religioso rimandano al divino”.
(M)”Esatto, e infatti la mia postura ricorda un atteggiamento meditativo, orante. Perciò molte volte sono stata associata alle divinità, dal dio supremo dei Boscimani “Kaggen“o “Tsg’aang”, creatore di tutte le cose, l’Invisibile”, come invisibile è spesso la mia presenza in natura, alla dea egizia Hathor, nientemeno che “la madre universale”, amorevolmente protettiva. Persino a Jahvè, il Dio ebraico-cristiano e ad Allah, il Dio dell’islam, ad indicare ai suoi fedeli la direzione per La Mecca, verso cui inginocchiarsi e pregare. Numerosi poi i miei soprannomi religiosi presso i vari popoli, da Pregadio a La Monaca, a La Mantide sacra piangente, a La veneratrice di Dio a Santa Teresa…
(A) “Il tuo rapporto col soprannaturale è evidente, eppure c’è qualcosa che non mi convince, e che rimanda ad altro. Quel tuo volto enigmatico (foto 4), verdastro, vagamente triangolare, con quei due grandi occhi sporgenti che sembra la caricatura di uno umano; e poi con quelle due antenne, senza barba, baffi e capelli. Mi sembri un marziano. Sei sicura di non provenire da un altro pianeta? ”
(M) ”Sicurissima. I miei antenati dell’ordine Mantodea, a cui appartengono ben 2500 specie di cui io, non per vantarmi, sono la più bella e famosa, sono originati in Africa milioni di anni fa, e come momento più importante della mia evoluzione ho visto la trasformazione delle zampe anteriori in raptatorie, specializzate cioè alla cattura delle prede, grazie anche all’artiglio tibiale.” (foto 4)
(A) “Bella, insomma, eppoi quell’artiglio inquietante, le spine sulle zampe, lo sguardo alieno, da sfinge, cominci a farmi un po’ paura. Non è che sei pericolosa anche per me?”
(M)”Assolutamente no. Per voi umani sono innocua, salvo un leggero pizzicore quando mi rompete oltre modo, e non emetto veleni.”
(A) “Eppure ho scoperto che tu sei tutt’altro che innocua per noi umani. Non mi stai dicendo la verità”.
(M)”E’ tutto un malinteso. E’ vero che l’astronomo greco Aristarco diceva che porto sfortuna; che gli antichi Romani pensavano che potessi lanciare il malocchio: “Mantis te vidit” si diceva alle persone sventurate. Si narra anche, in una leggenda rumena, che il diavolo si era reso conto di aver generato una figlia troppo malvagia e che per riparare al danno, la convertì in suora. Dio allora indispettito la trasformò in mantide. Si diffusero perciò su di me appellattivi infami, tipo il provenzale Prega diable o quelli di Murticella o Morticeddu nell’Italia del sud, associandomi alla morte.”
(A) “A proposito di morte, vuoi dirmi come fai sesso col tuo partner maschio? “.
(M) ”E’ proprio necessario?”
(A) “Sì, bandisci ogni pudore e confessa la verità, perché qua l’hai combinata grossa e rischi di essere incriminata per diversi gravi reati”.
(M) “Ebbene, durante l’accoppiamento, ma solo nel venti per cento dei casi, il maschio me lo mangio, a partire dalla testa”.
(A)” Ah, complimenti, sei proprio una ‘femme fatal’. Adesso capisco perchè ti hanno dedicato una serie di film horror. Ma perchè lo fai? Il fatto sembra inspiegabile, irrazionale”.
(M)”In realtà c’è ben poco di irrazionale in natura. Lo ammetto, non c’è amore tra noi. L’amplesso serve solo per la riproduzione, e siccome depongo fino a 200 uova in ooteche (foto 5), involucri da me secreti, ho bisogno di una grande quantità di energia in forma di cibo, e quando non lo trovo, allora mi attacco al maschio, che tra l’altro è un ottimo fornitore di proteine compatibili.”
(A) “E lui si lascia mangiare?”.
(M) “Non riuscirebbe a scappare, perché io lo sovrasto in forza e dimensioni “.
(A) ”Dunque di stupro si tratta, di una perversione sadica estrema.”
(M) “Si e no. Lui non vorrebbe farsi mangiare, ma al tempo stesso non ha alternative se vuol dare continuità alla propria stirpe,e poi vedessi come si eccita nell’attività sessuale dopo aver perso la testa per me.”
(A) “Stai scherzando?”
(M) ”Niente affatto, lui non solo continua a copulare, ma accelera questo processo”.
(A) “Ma come è possibile?”
(M) La spiegazione è controversa. Per qualcuno pare una sorta di inerzia neuromotoria che lo porta a proseguire l’attività finché permane un po’ di energia corporea. Secondo altri la copulazione proseguirebbe perché avendo una sessualità addominale sottoposta al controllo cerebrale, questo controllo verrebbe meno con la decapitazione e l’attività disinibita può diventare sfrenata.”
(A) “Mi fai veramente paura a questo punto. E poi non continuare a fissarmi con quei due occhi (foto 4) , mi metti a disagio.”
(M) “Veramente io di occhi non ne ho due, ma cinque”.
(A) “Cinque?”
(M) “Sì, guarda in mezzo alla fronte, vedrai tre piccoli occhi chiamati ocelli. Essi però non servono per il riconoscimento delle fisionomie, ma solo per catturare la luce quando devo mettermi in volo”.
(A) ” Perché voli anche?”
(M) “Si, in condizioni di pericolo posso farlo.”
(A) ”Comunque sia, smettila di fissarmi così, con quelle pupille nere.”
(M) “Veramente sei tu che mi stai fissando, e io non ho pupille. Quelle macchie nere che vedi altro non sono che cellule pigmentarie che stanno sul fondo delle migliaia di “lenti” di cui è composto l’occhio, chiamate ommatidi. Queste cellule, nere perché assorbono tutta la luce, riesci a vederle quando ti disponi ortogonalmente ad esse; per cui quando ti sposti non c’è nessuna pupilla che ti segue, bensì tu non fai altro che vedere le cellule adiacenti a quelle appena viste, sviluppando l’illusione del movimento del mio occhio”.
(A) “Non ci credo, tu mi stai ingannando”.
(M) ”E’ vero, ti sto ingannando e d’altra parte il termine profeta deriva dal latino provideo che significa vedere prima, anticipare con lo sguardo, quindi un far riferimento alla facoltà visiva, ed è proprio guardando il mio volto che ti sei sbagliato su di me. E come il mio volto, anche i miei oracoli possono essere errati, ingannevoli e questo spiega la mia mitica ambivalenza. Ma l’inganno a cui alludo ora è un altro, che non t’aspetti. Ebbene io non sono la Mantide religiosa L,1758, bensì la Mantide gigante (foto 6) scientificamente nota come Hierodula tenuidentata Saussure,1869, quasi del tutto simile alla precedente nell’aspetto e nel comportamento. Sono un po’ più grossa, di lunghezza arrivo fino a 9 centimetri e porto sulle ali due tipiche macchie bianche chiamate anch’esse ocelli, ben visibili in foto 7 come dei piccoli triangoli rovesciati, e in foto 8, indicate dalla freccia, su un altro esemplare grigio ritrovato in città.”
(A) “Ocelli hai detto? Così di occhi ne hai non più cinque, ma sette”?
(M) ”No, non sono veri occhi,ma disegni che servono per spaventare il predatore quando dispiego le ali per dimostrare una maggiore grandezza e minacciosità”.
(A) “Ho capito, ma tu da dove provieni?”
(M) “Dall’Asia, e nel territorio italiano sono segnalata, e in espansione, solo nelle vostre campagne cremonesi e parmigiane. In questo senso siete dei privilegiati.”
(A) “Dipende: noto l’impatto spesso devastante delle entità alloctone. Ehi, ma adesso dove vai? Sei sparita . Rimani un po’ qua ancora che voglio conoscerti meglio. Niente da fare, è andata. Rimane la saracinesca nuda, grigia e inerte del mio garage ove si era posata. Chissà se tornerà o se ne arriverà un’altra. No, non mi era apparsa in sogno, era vera! Sarebbe un peccato non poter rivedere questo insetto che è uno dei misteri più affascinanti ed enigmatici della natura!” (foto 9)
Stefano Araldi