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In provincia di Cremona dove, tra una grandiosa Festa del Torrone e l’altra ho mangiato dovunque, in quale posto ”nuovo” potrò mai andare?! Mi sono fatto questa domanda, ho lasciato i fantasmagorici ghiotti stand dell’evento creato da Stefano Pelliciardi e mi sono inoltrato verso il nord della provincia, tra Lodi e Crema, e ho fatto tappa a Il Remolino a Casaletto Ceredano (foto centrale).

NELL’ IMMENSA VERDE CAMPAGNA TRA LODI E CREMA UN GHIOTTO RUSPANTE AFFASCINANTE RIFUGIO

Nel cuore della campagna, in un angolino verde e appartato, tra luci soffuse, una porticina immette in questo antro della gola francamente inaspettato. Nel caldo fascino di un grande camino, in una sala semplice ma accurata, con un servizio cordiale ed educato, eccovi sorprendenti leccornìe per un pranzo o una cena che non dimenticherete. Con le note avvolgenti e soffuse dei capolavori dei Nomadi, con ancora Augusto Daolio a fianco di Beppe Carletti, lo chef e patron Christian Veltre vi presenta un menu di 5 piatti diversi per ogni servizio. Per un menu medio completo di 4 piatti spenderete 65/75 euro a testa (di cui 3 di coperto e 1,5 di acqua filtrata) per leccornie che potrete accompagnare con il perfetto pane fatto in casa (magari intinto anche nel grande olio ragusano della Tenuta Chiaramonte). Dopo il ghiotto pre antipasto cortesemente offerto, ecco la succulenza della carne cruda della meravigliosa Razza Bovina Piemontese in salsa tonnata, il magistrale risotto Carnaroli con il sugo di ossobuco, la straordinaria grassa bontà dell’anguilla marinata e arrostita o delle meravigliose costine di maialino.
Tra i cinque dolci della casa erano perfette la crema catalana e la celebre soda croccante torta di Lodi, la tortionata, con lo zabaglione.
Anche in questo caso mi scappa un: “MA SIETE ANCORA LI’ ?!”

Casaletto Ceredano (Cremona) via al Porto 19
IL REMOLINO
Tel. 328.9017339
www.ilremolinoristorante.it
info@ilremolinoristorante.it
Chiuso lunedì sera e tutto martedì

VOTO ALLA CUCINA: 16/20
PROVATO IL 9-11-2025

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IN APERTA CAMPAGNA ALLE PORTE DI CREMONA GROSSA AMABILE BUONA E FAMILIARE TRATTORIA

Bella, elegante, attiva, comoda, ricca, si specchia nelle rotondità delle sue 4 T: Turun, Turass, Tetass e…Tognazzi. Ma anche Terra, Territorio, Tradizioni: la Terra che calpestiamo, che ogni tanto distruggiamo, che coltiviamo; Territorio: l’ambito geografico di quella data terra; Tradizioni: se è lecito (perdonate l’azzardato vanitoso accostamento autoreferenziale) per Pier Paolo Pasolini erano i dialetti, per me anche gli usi, i costumi, gli abiti, le ricette ed i piatti di quella data terra, di quel dato territorio. Cremona è nel cuore del cuore dell’agricoltura italiana: se la regione, la  Lombardia, produce il 40 per cento del latte italiano ed alleva 2 milioni di maiali l’anno (che vengono ”trasformati” in prosciutto di Parma e di San Daniele, soprattutto), la provincia della città di Tognazzi divide il primato assieme a Mantova e Brescia. Se dal centro di Cremona puntate verso nord, verso Brescia e Rovato, in un pugno di chilometri siete nel cuore della campagna ed è un altro mondo. Fuori, lungo i campi di granoturco non ancora rivoltati, oggi serpeggiano smozzicate le stoppie; nell’aria avrete l’afrore, l’odore, il profumo, degli animali che vi circondano con la impalpabile testimonianza della loro presenza. In questo sobborgo di Castelverde, un tuffo all’indietro: qualche villetta semplice si accosta, davanti all’aperta campagna, a qualche stalla ed a case cariche di anni e di acciacchi, anche se conservate. Anche gli spazi sono quelli della campagna aperta: per parcheggiare, avrete  davanti a voi la lunga strada poco trafficata, uno sterrato di fianco ed un altro proprio di fronte alla bussola d’ingresso di questo locale che porta ancora nell’insegna il ricordo e la presenza dei genitori fondatori, Franca e Luciano Venturini. Una bussola di legno e vetro vi immette in questo posto rimasto come una volta: accanto al banco del bar qualche tavolo dove bere una cosa avendo davanti la TV accesa e, tutto attorno, foto magliette e ricordi del mondo del calcio: da Alberto Gilardino a Gianluca Vialli, dal Milan alla Cremonese (testimonianza del successo popolare di questo ruspante locale).
Un posto alla buona, simpatico, caciarone, travolgente, pieno di calore, non certo inamidato: lo manda avanti il trascinante confidenziale patron Corrado (con la moglie Benny in sala), mentre la sorella Roberta ed  il cognato Giuseppe sono in cucina per sfamare chi cerca (e qui trova) un posto dove si spendano per mangiare 40-45 euro. I tavoli si spalmano in sale e salette, vicini vicini in un ambiente rustico, dove predomina il legno e dove qualche rusticheria si mescola al camino, alle contadinerie, al calendario dei Carabinieri.
Ruspante il tutto e ruspante anche la cucina, che potremmo definire ”nazional popolare”: dove non si arriva a fare tutto in casa, si compera fuori con un occhio al portafogli dei clienti (che, in gran parte, sono habitué che ritornano con amicizia edaffetto): nel piattone degli antipasti, deliziose casalinghe polpette, perfetta insalata russa e strepitosa giardiniera (anche più buona di quelle della Cascina Pizzavacca della famiglia Pisaroni della vicina Villanova sull’Arda, Piacenza), la frittata, la torta fritta, i corretti affettati, la meravigliosa mozzarella di latte delle bufale che vengono munte da Le Bufalizie negli allevamenti della confinante Grumello Cremonese ed Uniti. E poi i buoni gnocchi con asparagi, il risotto giallo cui un tocco di liquirizia non toglie nulla, i tortelli di speck, i perfetti anolini in buon brodo, i petti d’anatra, il semifreddo al torroncino, la panna cotta, il Vulcano…

Castelverde (Cremona), frazione Livrasco, via Ossalengo 58
FRANCA E LUCIANO
0372.427259
info@trattoriafrancaeluciano.it
www.trattoriafrancaeluciano.it
Chiuso tutto lunedì e le sere di martedì e di mercoledì
VOTO ALLA CUCINA:13.5/20

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A CREMONA ACCANTO AL DUOMO UN LOCALE RAFFINATO E DALLA BUONA IMPORTANTE CUCINA

Veniteci a piedi; una volta tanto lasciate la macchina un po’più in là e godetevi la bellezza del cuore di Cremona, la città delle  4T, una in più delle mie: non Terra Territorio Tradizione ma Turun,Turass e (se è lecito)Tetass. Ultima ma non ultima, Tugnass in memoria del sommo attore comico (e non solo) del nostro Paese, Ugo Tognazzi, ghiottone che si fingeva cuoco (l’ho scoperto io davanti al presunto suo risotto allo spumeggio), amabilissimo, per il resto, compagno di tavola decenni fa al San Domenico di Imola con Valentino Marcattili, chef ragazzino bravissimo  e Gianluigi Morini grande padrone di casa.
Ma bando ai ricordi.
Il campanile che svetta visibilissimo anche dalla periferia della città vi farà da guida anche se, magari, non ne avrete bisogno perché la vostra meta gastronomica è in pieno centro, proprio accanto a piazza del Duomo. Le biciclette sfrecciano su asfalto e acciottolato e voi puntate su quelle colonnine, su quell’atrio coperto dal verde che segnala Il Violino  attorniato, tra l’altro, da botteghe anche sull’argomento…e sullo strumento).
All’interno eccovi una grande bella sala di calda, raffinata, eleganza, dai tavoli ad opportuna distanza gli uni dagli altri, con stoviglie e tovaglie adeguate ad un locale di classe come questo antico e sempre più che buono Violino.
Locale classico e lo dimostra, ad esempio, il rito di certe preparazioni fatte proprio in sala, al momento, davanti al cliente, come si faceva una volta.
Il menu, come sempre e dovunque in questo periodo, non è sterminato ma più che sufficiente per tutti i gusti, dalla carne al pesce, dal delicato al saporoso, dal classico al fantasioso (ma sempre equilibrato da buon  gusto e professionalità): la tartare di manzo, gamberi rossi con frutta e verdura, linguine con Parmigiano Reggiano e bottarga, tortelli di bollito con salsa verde, rombo e bietole, petto di piccione con mele e scalogno. Al dolce frolla fragola e mascarpone, pera non pera, tirami su…
Pranzo medio completo alla carta con 80/90 euro.

Cremona, via Sicardo 3 (piazza Duomo)
IL VIOLINO
Tel.0372.461010 fax 0372.531759
info@ilviolino.it
www.ilviolino.it
Chiuso domenica sera e tutto lunedì
VOTO : 15/20

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ACCANTO AL PO, A CASTELVETRO PIACENTINO, NELL’ OSTERIA DELLA SUA INFANZIA OGNI TANTO FA ANCHE CAPOLINO DANIELE PERSEGANI

Si esce dalla Torino-Piacenza-Brescia a Castelvetro Piacentino, si svolta a destra e si va sempre diritto verso il buon hôtel Parco e Cremona. Pochi minuti: quando sulla sinistra vedrete l’ingresso del primo locale di Lap Dance che sia nato in Italia, il Play Girl’s, invece di seguire la Strada Statale Padana Inferiore a sinistra verso Cremona, piegate sulla destra verso il Po. Poche centinaia di metri e siete, in mezzo al grande verde della campagna, davanti a quell’Osteria del Pescatore che vide i primi passi in cucina di Daniele Persegani. Il Vip della Tv si fa vedere ogni tanto, nelle fine settimana, nel locale oggi mandato avanti dalla sorella in cucina e sovrinteso dal cognato in sala.
Tutto lo spazio che volete per parcheggiare e poi una dozzina di gradini esterni per arrivare alle due salette prese d’assalto da famigliole, coppie, gruppetti di amici, alla ricerca di un posto amabile, dove quasi tutti pur lavorando duro sorridono, dove a prezzi onesti (50/60 euro per un pranzo medio completo di quattro piatti dall’antipasto al dolce) si mangia la cucina del territorio portata con abbondanza.
Assieme ad un paniere di magistrali torte fritte (quello che i milanesi, sbagliando, chiamano gnocco fritto), ecco un ampio assortimento di affettati, una fettona di gorgonzola, la delicata giardiniera della casa per poi passare a tortelli di ricotta e spinaci ( i ”tortelli con la coda” tipici del Piacentino) inondati di eccellente burro fuso, gli gnocchi di patate con ragù di anatra. Mi sono arrivate un po’ troppo cotte le rane nel ricco piattone di ben assortito fritto misto d’acqua dolce, eccellenti patatine (a fettine !!!) fritte (in casa !!! e chi le fa più)… Tra i dolci casalinghi la pesca ripiena agli amaretti e la crema catalana “bruciacchiata” al momento in sala.
Insomma, un amabile tuffo nella ristorazione “del passato” fatta in semplicità (tovaglia e tovaglioli di carta, ad esempio) ma con il cuore.

Castelvetro Piacentino (Piacenza), località Mezzano Chitantolo
OSTERIA DEL PESCATORE
via Po 14
tel. 0523.486490
Chiuso lunedì. Aperto solo la sera (la domenica anche a mezzogiorno)
PROVATO IL 26-8-2025
VOTO ALLA CUCINA:13/20

 

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