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Forse siamo alla transizione sistemica. È dal febbraio 2024 che la cosa è nota grazie a “Nature”, ma soltanto una settimana fa, il giorno 22 aprile 2025, “The Guardian” pubblicava il report del sondaggio condotto dall’Università di Bonn e da altri istituti accademici europei e americani da cui si apprende che «… un enorme sondaggio globale … ha rivelato il fatto straordinario che le persone in tutto il mondo sono unite nel volere un’azione per combattere la crisi climatica, …». 

Evidentemente la nota libertà d’informazione della stampa dei Paesi occidentali sedicenti democraticamente avanzati ha dovuto attendere l’imprimatur dalle stanze della politica e dell’alta finanza.

Senza alcuna sorpresa, quella italiana per la nota lentezza della nostra burocrazia che ovviamente è radicata anche nelle segreterie dei partiti, ha lasciato passare altri due giorni prima di informarci. Eppure, questo rapporto, per la completezza dei dati e l’alto livello scientifico (Evidenze rappresentative a livello mondiale sul sostegno effettivo e percepito all’azione per il clima | Natura Cambiamento climatico), non potrà non incidere molto più significativamente del passato sulle conclusioni dell’appuntamento annuale della CoP, la 30ª Conferenza delle Parti dell’Onu, che si terrà tra soli sette mesi a Lisbona (Belém).

La comunità umana, infatti, si ritrova unita come mai è accaduto nella storia. L’89%, per chiedere che sovranismi e nazionalismi vengano abbandonati per l’urgenza di trovare, in una unità di intenti obbligata da un comune destino, le strade che consentano il rallentamento di una corsa che potrebbe portarci verso un catastrofico eschaton. Oltre a ciò, la globale presa d’atto dello status del “siamo tutti sulla stessa barca” potrebbe cambiare positivamente ciò che resta della storia dell’uomo con rinnovati riferimenti e paradigmi culturali che non potranno non avere conseguenze sull’attuale narrazione di alcuni fondamentali concetti. Tra i primi, quello di felicità così come oggi ci viene proposto, non dai libri di scuola, ma dai modelli con cui questo nostro sistema ci forma perché funzionali alla sua obbligata visione della crescita economica senza limiti.

 

Benito Fiori

referente associazione ABC-Alleanza bene Comune

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