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Signor Direttore,

cinque anni fa, nel giugno 2020, venivano intervistati dall’emittente Cremona1 l’ex sindaco e ex primario di Medicina,ù Paolo Bodini e l’ex presidente dell’ordine dei medici dottor Lima sulla necessità di costruire un nuovo ospedale a Cremona.

Per chi volesse verificare ecco i link dell’intervista Bodini – Lima:


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Dopo qualche giorno sono stati intervistati nel merito anche l’attuale presidente del consiglio comunale ed ex di molti incarichi istituzionali, fra cui ex senatore della Repubblica..il signor Luciano Pizzetti incantato e convinto dall’ex direttore generale dell’Asst Giuseppe Rossi:


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I dati presentati in entrambe le interviste e ripetuti ancora per molti anni a seguire sono stati perentori: riqualificare l’attuale ospedale di Cremona comporta una spesa di 195 milioni mentre per il nuovo ospedale sono sufficienti 245 milioni di euro, compresa la demolizione dell’attuale ospedale e dei 12 edifici di servizi che lo circondano.

Il peccato originale del quale si sono macchiati da allora i signori sopracitati, e dai quali intere generazioni di seguaci politici e istituzionali sono contaminati, sono l’inganno dei due costi così tra loro poco diversi che qualsiasi persona di buon senso avrebbe, così come di fatto è stato catechizzato da allora, istantaneamente deciso che, vista la esigua differenza tra le due opzioni, è più opportuno “comprare” il nuovo invece che “rattoppare” il vecchio.

Ma il tempo e la forza dei numeri sono galantuomini, e al contrario di chi galantuomo non è, molti tra i cittadini che hanno avuto la pazienza di ascoltare le ragioni del nostro Movimento e che si sono minimamente documentati sui costi di materiali e di edifici complessi come sono gli ospedali, hanno aperto gli occhi e ancor più si sono resi conto dell’inganno mediatico. Leggendo quanto in quelle interviste veniva citato a proposito della capienza del nuovo ospedale (530 letti ordinari e 100 letti non ordinari, totale 630) e confrontando con quanto dichiarato nel progetto vincitore dell’architetto Mario Cucinella il 30 novembre 2023 (436 letti ordinari e 137 letti non ordinari, totale 573) si poteva capire già il 1 dicembre 2023 che il numero dei letti a disposizione sarebbe stato ampiamente modificato al ribasso.

Dopo tre anni dai primi proclami i letti disponibili sono diminuiti e i fondi a disposizione sicuramente non basteranno. Ad oggi la verifica in corso presso una Commissione Regionale del progetto Cucinella sulla funzionalità tecnica e sulla sostenibilità economica (PFTE) ha avuto un primo impatto e ha costretto l’Asst a diminuire ulteriormente i posti letto riducendoli a 450 e ridimensionando l’edificio ospedaliero da 9 a 7 piani con una diminuzione delle macro-aree sanitarie da 8 a 6 !!! e chissà quanto altro ancora verrà eliminato.

Non sappiamo se anche l’architettura a semicerchio del progetto originario potrà essere mantenuta nella sua sfarzosità. Sicuramente cadranno orpelli come il laghetto di 100 metri di diametro ridotto a colatore pieno o vuoto e ricettacolo dell’acqua piovana, così come sarà eliminata la pista ludico-sportiva sopra il tetto…

Per conoscere tutto questo, per poter informare correttamente sul prima e sul dopo i cittadini cremonesi abbiamo formalmente chiesto all’Asst di Cremona i documenti prodotti dalla Commissione Regionale fonte delle raccomandazioni al ridimensionamento del faraonico progetto Cucinella.

Ci è stato risposto “…la documentazione richiesta (PFTE e verbale di verifica) sarà disponibile a conclusione del percorso di progettazione previsto dall’articolo n.41 del D. Lgs. n.36/2023 e all’acquisizione dei titoli autorizzativi degli Enti, all’avvio della procedura regionale di VIA per l’acquisizione del titolo e all’invio della richiesta di parere al Consiglio Superiore dei lavori pubblici ai sensi dell’art.47 del Dlgs 36/2023. Tale processo dovrebbe auspicabilmente concludersi nel mese di gennaio 2026 con l’ottenimento del progetto completo dei titoli autorizzativi”.

”Per l’effetto – anche sulla scorta di quanto chiarito dalla giurisprudenza amministrativa secondo cui «Il diritto di accesso ha ad oggetto documenti formati e quindi venuti ad esistenza che si trovino nella certa disponibilità dell’amministrazione» (cfr. Cons. Stato, sez. V, 8/11/23, n. 9622) e in disparte ogni valutazione nel merito della legittimazione e/o dell’interesse alla richiesta di accedere agli atti di cui alla nota in oggetto – la richiesta di accesso agli atti in oggetto non può essere evasa”

Assicuriamo i cremonesi che non mancheremo di rinnovare la richiesta appellandoci ad una giurisprudenza a noi favorevole, in quanto non è ammissibile che ai cittadini sia vietato di conoscere per tempo l’esito di questo procedimento che rischia di generare un ospedale con una capacità funzionale sanitaria inferiore all’attuale adeguatamente ristrutturato e con un costo inferiore del 50%.

Porteremo come sempre le nostre ragioni tra la gente e metteremo alla berlina coloro che pur sapendo dal 2020 che il nuovo edificio sarebbe stato un “ospedalino” si sono opportunisticamente schierati per il “moderno” pur avendo la consapevolezza che il nuovo ospedale con i soldi stanziati non sarà terminato e avrà bisogno di finanziamenti privati portando sempre più la sanità pubblica, garantita dalla legge 833/1978, verso gli interessi speculativi dei privati.

 

Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona

Sotto il link del documento inviato dal Movimento

Richiesta_accesso_atti_verifica_PFTE_Cremona 2

Sotto il link della risposta del Direttore generale dell’Asst

Belleri risponde acc.atti 3mag2025 PFTE

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