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 SI conclude il primo week end della 28ª edizione la Festa del Torrone, un’esperienza che incanta i sensi e riscalda il cuore. In programma anche tutta la settimana fino a domenica 16 novembre 2025, la storica kermesse ha portato nel cuore di Cremona un mix unico di gusto, spettacolo e tradizione.

“Un avvio scoppiettante: Cremona – ha dichiarato il sindaco Andrea Virgilio – accoglie una folla numerosissima proveniente da tutta Italia, con un entusiasmo che ha animato vie e piazze fin dalle prime ore. È un inizio più che positivo per la Festa del Torrone che sempre di più mette al centro la nostra città, le sue tradizioni e le imprese che le danno vita, generando cultura, lavoro e accoglienza. Ringrazio gli organizzatori, la Polizia locale, le forze dell’ordine e la Protezione civile, insieme a tutte le realtà cittadine che contribuiscono alla riuscita e alla sicurezza dell’evento”.

“Questa manifestazione non solo conferma il suo successo ma clamorosamente migliora anno dopo anno i numeri delle edizioni scorse  – commenta Stefano Pelliciardi, organizzatore – É stato un primo week end incredibile.  In linea con lo scorso anno, oserei addirittura dire con un leggero incremento”.

La giornata odierna si è aperta con un incontro con Enrico Chicco Cerea, executive chef del celebre ristorante “Da Vittorio” di Brusaporto, tre stelle Michelin, intervistato dal giornalista e critico gastronomico Edoardo Raspelli. 

Cerea è oggi uno dei nomi più autorevoli dell’alta cucina contemporanea: il suo stile, elegante e innovativo, nasce da una passione autentica e da un’instancabile voglia di sperimentare, sempre nel rispetto della tradizione. Per la Festa del Torrone ha deliziato il pubblico con il suo Panettone Milano senza glassa e il Panettone classico senza dimenticare l’immancabile must del cannoncino e per l’occasione ha realizzato la granella di chiusura con il torrone. 

Si avvicinano le feste e il menù di Chicco Cerea per Natale è composto “da una ricetta della nonna di mio papà con la tacchinella farcita con un ripieno con fegatini, salamelle, formaggio, marroni e tanto altro da scoprire che da oltre 30 anni è sempre presente a Natale. Immancabile la polenta bergamasca di accompagnamento che per noi è tradizione”.

Tutto esaurito agli appuntamenti presso il PalaTorrone e grande successo anche per gli eventi tra le vie del centro dal Corteo Storico per la rievocazione del matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti dove si narra sia nato il Torrone come pure la mostra fotografica in occasione dei 50 anni dell’uscita al cinema di Amici Miei.

Una kermesse cultural gastronomica che ha invaso le vie del centro di Cremona di sapori e profumi del torrone che aprono il periodo natalizio.

Stand aperti tutta la settimana fino a domenica 16 novembre.

Cosa succede quando due icone della gastronomia cremonese si incontrano? Nasce il “Cotechino di Torrone”, l’installazione-degustazione più divertente e socialmente rilevante della 28ª edizione della Festa del Torrone di Cremona, in corso fino a domenica 16 novembre.

L’installazione, pensata per rendere omaggio ai prodotti iconici della tradizione locale, dal salame al Grana Padano, fino al cotechino, ha trasformato il più classico dei dolci in un perfetto inganno visivo. Sotto gli occhi increduli del pubblico, sono stati degustati “cotechini” da ben 6 chili ciascuno, realizzati con un totale di 400 kg di torrone. Non è un errore: l’aspetto è quello inconfondibile del salume da bollito, ma il sapore è pura dolcezza.

Il segreto di questo gustoso trompe-l’œil è stato svelato da Cristiano Rivoltini, produttore di torrone: “Per rendere quanto più possibile la somiglianza visiva con il cotechino, abbiamo dovuto dare l’idea di un prodotto fresco. Abbiamo usato come base il torrone morbido alla mandorla, un torrone di prima qualità, e per dare questo effetto fresco abbiamo realizzato una composta di frutti rossi utilizzata all’interno ma anche per la variegatura esterna per renderlo visivamente quanto più uguale al vero e fresco”.

L’installazione celebra in chiave ironica e innovativa l’identità gastronomica di Cremona, dimostrando come la tradizione possa essere reinterpretata con creatività e un pizzico di follia, diventando un vero e proprio fenomeno di costume che supera i confini del palato. L’appuntamento con il “Cotechino di Torrone” è solo uno dei tanti momenti in cui la manifestazione unisce storia, innovazione e l’immancabile dolcezza.

Quando la tradizione incontra la creatività, nascono esperienze che superano i confini dei sensi. La dolce arte pasticcera e quella profumiera si sono fuse in un connubio inedito: il Torrone Fragole e Champagne di Rivoltini, accompagnato dalla nuova fragranza Meraviglianza firmata Mondo Lumi.

Il torrone, “realizzato in esclusiva per la Festa del Torrone contiene il 10% di champagne, mandorle e pregiate fragole, è stato pensato per evocare leggerezza e convivialità, rinnovando la tradizione dolciaria cremonese con un tocco contemporaneo”. Commenta Massimo Rivoltini: “È stato complesso gestire lo champagne per renderlo un prodotto stabile da integrare nel torrone, era fondamentale evitare processi di fermentazione ma al tempo stesso dare una connotazione di champagne ben evidente e non essendo un passito è stata la cosa più complessa. Abbiamo realizzato una riduzione di champagne, testandone diversi per trovare quello giusto che non diventasse amaro, un processo complesso dal punto di vista tecnico”.

A renderlo ancora più unico, l’abbinamento con Meraviglianza, un profumo che traduce in note olfattive le stesse sensazioni di gioia e stupore che il dolce suscita al palato.

“Volevamo creare una fragranza che rappresentasse l’emozione della gioia e dell’allegria – racconta Luana Piroli, co-fondatrice con Michele Lorenzin di Mondo Lumi -. Ci siamo ispirati ad Alice nel Paese delle Meraviglie, la mia favola preferita, per dare vita a un profumo che stupisse come un racconto magico. Abbiamo sostituito le note del tè delle cinque con lo champagne, per rendere la fragranza più allegra e conviviale.”

Il risultato è un profumo artistico dalle note di testa frizzanti di champagne, un cuore di fragola e rosa turca che ne esalta la sensualità, e un fondo di panna, elegante e morbido, che avvolge chi lo indossa in una sensazione di comfort e benessere.

Il nome Meraviglianza, fusione di meraviglia e fragranza, sintetizza perfettamente lo spirito del progetto. Ci sono voluti sei mesi di lavoro per armonizzare le diverse materie olfattive, tutte a base di oli essenziali puri, nel pieno rispetto della tradizione della profumeria artistica italiana.

Questa collaborazione tra il mondo del gusto e quello della profumeria rappresenta un nuovo capitolo nel racconto dell’artigianalità italiana: un dialogo tra emozione, estetica e ricerca sensoriale che invita a riscoprire il piacere delle cose belle e autentiche.

Nella foto centrale Edoardo Raspelli e Chicco Cerea

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