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Signor Direttore

una rappresentanza di sostenitori del Movimento per la riqualificazione dell’ospedale maggiore di Cremona ha incontrato la candidata sindaco Vittoria Ceraso della lista Oggi per Domani. 

Dopo aver informato la dottoressa Ceraso degli obiettivi della nostra petizione abbiamo parlato del progetto del nuovo ospedale di Cremona. 

Abbiamo sottolineato che, ancor prima di conoscere e criticare il progetto, ci ha sconvolto la differenza tra il costo preventivato per la costruzione di un nuovo ospedale e la riqualificazione dell’attuale in quanto è scandalosamente elevata (superiore ai 350 milioni) e pone ad ognuno di noi  una semplice domanda alla quale ancor oggi nessuno ha risposto presentando delle motivazioni e delle prove “oggettive”: è necessario per Cremona un nuovo ospedale?, perché l’opzione di attuare una adeguata ristrutturazione è stata scartata? 

Come in occasione di altri incontri con associazioni e candidati sindaco ci è sembrato che tutti concordino che l’aspetto estetico dell’edificio del nuovo ospedale sia un parametro non dirimente per scegliere il nuovo, perché “bello”, anziché l’attuale riqualificato che per molti architetti, alla fine dei lavori, potrà risultare una eccellenza architettonica e confacente alla efficienza delle funzioni che questo edificio dovrà svolgere e ancor meno per chi dovrà occuparlo per la necessità di recuperare la sua salute.  

Non potendo in poche righe riassumere la discussione intercorsa in un incontro durato più di due ore, ci sembra importante segnalare come Maria Vittoria  Ceraso ci ha prudentemente informato che la sua posizione in merito ad una scelta netta tra il nuovo ospedale e la ristrutturazione dell’attuale sia di una “attesa interlocutoria” che si presume sia legata all’attesa di una informazione più dettagliata del progetto esecutivo. 

I finanziamenti già disponibili potranno essere utilizzati per il restauro dell’attuale ospedale in quanto la provenienza statale di questo denaro è genericamente finalizzata ad edifici sanitari da “riqualificare” intendendo con questo termine sia “ristrutturare” sia “costruire ex novo”. 

Un altro importante argomento affrontato durante l’incontro è stato in merito ai disagi che sia gli operatori sanitari, ma soprattutto i pazienti ricoverati nel nosocomio, avranno sia durante la costruzione di un nuovo ospedale sia per la demolizione 

Abbiamo sottolineato alla candidata sindaco che la forma ad H dell’attuale ospedale permette di intervenire per ogni “braccio” separatamente dagli altri tre bracci, dopo aver trasferito le attività e i reparti in esso comprese per il periodo necessario al completamento dei lavori. La eventuale necessaria demolizione di pareti divisorie e di tamponamento, e la conservazione integrale dei pilastri e dei solai permetterà di ottenere in ogni piano un’area libera ove riprogettare gli ambienti necessari per la degenza (camere singole, con la possibilità di renderle doppie) e per i servizi di assistenza e laboratori di ogni genere. Le tecniche costruttive attuali permettono di preparare “fuori dal cantiere” dei prefabbricati che in modo modulare possono essere inseriti con facilità e velocità maggiore su una struttura portante già disponibile rispetto ad una nuova struttura portante da costruire. 

I tempi di ristrutturazione saranno sicuramente più rapidi e meno impattanti rispetto alla costruzione di un nuovo edificio, considerando i mesi, se non gli anni, necessari per la demolizione dell’attuale soprattutto nelle sue parti in cemento armato. Tutto questo comporterà un impatto ambientale e una sofferenza per i degenti e i sanitari traslocati da poco nel nuovo ospedale, che vista la prossimità di 30-40 metri tra i due edifici colossali non potranno sottrarsi ai rumori, alle vibrazioni e all’inquinamento. Abbiamo ribadito alla dottoressa Ceraso che, a nostra conoscenza, nonostante l’operazione del nuovo ospedale sia per Cremona un evento unico nel tempo, sia sotto l’aspetto economico che sociale, i responsabili sostenitori della malsana operazione, non solo hanno omesso di informare i cittadini, ma anche le persone che coprono incarichi di rilievo, facendo solo trapelare notizie non complete sui costi dell’operazione.

 

Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona

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