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Museo Paleoantropologico del Po a San Daniele. Non ho potuto perdere l’occasione di esplorare un mondo a me congeniale: la storia della creazione dell’universo, della vita sulla terra, dell’evoluzione della razza umana, ma soprattutto sentir parlare di un’opera che unisce arte, scienza con in più un talento innovativo adatto alle menti più curiose. Promotore dell’evento il professor Davide Persico, docente dell’Università di Parma e già autore di diversi libri.
Il titolo dell’opera composta da quattro autori Emiliano Troco, Fabio Manucci, Simone Maganuco e Leonardo Ambasciano è ‘Tempo Profondo – la Storia della Vita sulla Terra’.

A introdurre i due autori presenti, il curatore del museo, il direttore Simone Ravara, che ci ha fatto subito ammirare le due principali opere pittoriche esposte ai lati della sala, realizzate proprio dal pittore, illustratore e supervisore stilistico Emiliano Troco. Dopo la proiezione di slide è intervenuto Fabio Manucci, paleoartista e ricercatore scientifico.

La storia raccontata in questo libro è fatta per chi ama fantasticare, ma ha al contempo i piedi per terra, per chi vuole scoprire le proprie origini senza saltare neanche una tappa, per chi è curioso e accontenta un pubblico eterogeneo, perché ognuno può trovare il proprio argomento preferito ed appassionarcisi e vuole essere una sorta di annuale preistorico che conduce fino ai giorni nostri.
Avere unito autori con una simile passione per la paleoantropologia, con diverse estrazioni fra loro (dal ricercatore, al supervisore scientifico e a quello storico) permette a questo testo di offrire la più ampia gamma possibile di tematiche, mostrando costantemente la relazione indissolubile tra fisica, chimica, geologia, biologia e storia delle culture, rendendo il testo stimolante, agile e ammiccante, scritto per essere il più possibile universale e parlare a tutti.

Per questo motivo, il libro è adatto anche alle biblioteche scolastiche, a partire dalle scuole medie, perché offre in un unico volume le diverse discipline riunite in modo chiaro, arricchite da immagini che ne rendono più immediato il gradimento. La narrativa è inoltre evocativa e questo permette di veicolare concetti scientifici complessi, mantenendo semplicità ed eleganza.

Ampio spazio è stato dato al pubblico che ha fatto domande ai due autori, così è emersa la ragione di quest’opera, così trasversale e diversa dalle codificazioni classiche di genere letterario: non è un saggio, non è un romanzo, non è un tomo scientifico, non è un libro di illustrazioni, non è un testo storico. Ma è tutto questo insieme e molto altro in più.

Basta sfogliare le oltre 400 pagine, guardare certe immagini e far galoppare la fantasia ed ecco che potrebbe diventare anche un romanzo di fantascienza!
Buona lettura a tutti.

Paola Tacchini

L'Editoriale

Ospite

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